La politica non c’entra. La qualità sì. È un vino eccezionale, lo Sfursat 5 Stelle. Dopotutto la tradizione e l’esperienza non si sostituiscono, io lo dico sempre. L’azienda Nino Negri fu la prima a produrre lo Sfursat con appassimento naturale delle uve, ben sessanta anni fa.
E oggi con 5 Stelle può affermare senza paura di essere smentita, di produrre uno dei prodotti più prestigiosi di Valtellina.
Ho provato l’annata 2011. Lo so, non ditemi “L’hai bevuto troppo presto“, lo so bene. Ma l’occasione lo richiedeva, il cibo in tavola anche: un capriolo brasato al ginepro.
Un bel granato fa subito capire di che vitigno si tratta. Nel calice è denso e sinuoso. Al naso fa innamorare: prugna, ciliegia sotto spirito, con sferzate esotiche e di tamarindo.
Al palato conquista, ragazzi: è veramente buono. Magari non freschissimo, ma non è l’acidità che cerchiamo in un vino così. In questo calice cerchiamo – e troviamo – potenza gustativa, tannino setoso e morbidezza. Morbidezza, badate bene, non dovuta al residuo zuccherino. L’alcol gioca il suo ruolo ma non va mai fuori posto. È un calice che piace agli amanti del vino materico, ma anche a coloro che amano la complessità gustativa.
Per la cronaca, l’abbinamento, ça va sans dire, è andato benissimo.