***Aggiornamento 23/11 in fondo alla pagina***

Sarà complicato scrivere questo post, lo so già.

Chi, come me, naviga nelle rosse acque del vino e sta cercando una destinazione, si trova spesso a dover impostare una rotta che, sconosciuta ma necessaria e indispensabile, porta a scoprire profumi e sapori nuovi. Nel bene e nel male.
Il vino è ricerca  e non esisterà mai IL vino perfetto, la meta della nostro viaggio. Ciò che importa, come nella vita di tutti i giorni, è il percorso.
Come scrivevo qualche post fa (qui) è molto facile (a seconda della disponibilità, certo) investire 100 € in una bottiglia di Barolo, Barbaresco, Brunello, ed essere (quasi) sicuri del risultato strepitoso.
Molto più complicato, ma intrigante, investire cifre modeste nella ricerca di una buona bottiglia che sappia appagare corpo, mente e portafoglio.

Barbaresco Roccalini 2007, Mainerdo
Mi hanno consigliato il Barbaresco di Roccalini un mese fa circa: 6,99€ in offerta al Famila.
Come ho già detto sono aperto a percorrere nuove strade… e un Barbaresco a questa cifra è senza dubbio una stranezza che stimola.
Propongo anche al mio amico sommelier AIS Francesco, di recensire la bottiglia e quindi fare un confronto fra i nostri due punti di vista.
Per dovere di cronaca abbiamo acquistato due bottiglie diverse e le abbiamo degustate separatamente (ognuno la propria), in giorni diversi, .
P.S. Ho avuto il nulla osta per pubblicare la sua degustazione, quindi niente controversie in tribunale. 🙂
Iniziamo con Francesco:
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Limpido rosso rubino, riflessi granati, abbastanza consistente.



Al naso è intenso, abbastanza fine, complesso. Floreale, fruttato, speziato, minerale. Ribes, piccoli frutti rossi maturi, tostatura con nota boisé, tamarindo, cioccolato.
In bocca è secco, caldo, abbastanza morbido; fresco, abbastanza tannico, sapido. Di corpo. Abbastanza equilibrato, intenso, persistente e abbastanza fine.
Abbastanza armonico, pronto.




Vino slegato, più per impostazione tecnica che per immaturità.



70/100



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Gabriele:
Limpido (qualche particella in sospensione) rosso granato a tratti rubino, abbastanza consistente.
Al naso risulta intenso, complesso e abbastanza fine; un buon naso generoso. Leggerissimo tono floreale di rosa. Spicca sopra tutto la confettura di more, lamponi, frutti rossi in genere, e una lieve frutta esotica (frutto della passione se posso azzardare); la speziatura presenta toni vanigliati e chiodi di garofano. Avverto anche una leggera tostatura, quasi come una sensazione bruciacchiata.
Il naso è convincente. Ottimo inizio!
In bocca però la situazione cambia
Secondo scheda AIS  lo trovo:
Secco, abbastanza caldo, abbastanza morbido; Decisamente fresco, tannico e abbastanza sapido.
Abbastanza equilibrato, intenso, molto persistente, poco fine
Poco armonico, pronto.
69/100
Ciò che mi colpisce subito, al primo sorso, è la strana sensazione di freschezza accentuata, quasi acidula. Un tannino fitto e deciso prende il sopravvento successivamente e permane a lungo soprattutto nella parte frontale, sopra gli incisivi. La sensazione di calore che con 14° dovrebbe essere più netta, risulta invece smorzata dall’eccessiva freschezza. Sembra poco caldo…
Chiude con un retrogusto che ricorda  la tostatura del chicco di caffè; a tratti amarognolo.  
Non propriamente fine, concordo sul fatto che risulti slegato
Non conosco i produttori ma sono sicuro che ce la mettono tutta per far bene. Spero che questa critica costruttiva serva in futuro per migliorare. 
Detto ciò, invito tutti coloro che la pensano in modo diverso a commentare il post con le proprie impressioni.; né Francesco né tanto meno io abbiamo “il naso perfetto” o lo scettro di degustatore universale e onnisciente.
A voi la parola.

***Aggiornamento***

23/11
Sotto consiglio del buon Carlo l’ho riprovato a 24 e 48 ore dall’apertura, conservato a temperatura ambiente.
A 24 ore l’ho trovato più legato e meno acido (componente sempre elevata comunque) rispetto a ieri. Adesso noto in primo piano la componente alcolica sia al naso (spirito, alcol etilico) che al gusto (sensazione di calore decisamente aumentata).
Acquista un paio punti.

A 48 ore avverto quasi esclusivamente sentori secondari e terziari; l’alcol e l’acidità (ancora discretamente evidente) risultano ancora più integrati con il tannino.
In generale mi sembra più armonico in valore assoluto.
75/100

La domanda sorge spontanea dunque… Ha senso consumare un prodotto appena aperto considerando che potrebbe fare la differenza attendere un paio di giorni (!!!) per apprezzarlo al meglio?
Certo è che non mi è mai passato per la mente di aprire una bottiglia due giorni prima di consumarla…

No.

A voi è mai successo?