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Gabriele “5calici” Scalici 

Sommelier e degustatore AIS, classe ’79, siciliano di Palermo, milanese dal 2007.

Il vino è quasi un essere vivente, un poliedrico frutto della terra e della mano dell’uomo, e come tale ne attraversa quasi ogni tappa, dalla giovinezza alla vecchiaia.

Può essere una sorpresa ad ogni sorso.

Può regalare l’istante unico, il momento di “singolarità”, di ricongiungimento con il mondo intero; in un istante, l’idillio.

A me è successo qualche anno fa con il Barolo vigneto Arborina 1991 di Elio Altare .

Emozione pura.

ParolediVino è il nuovo format di Appunti di Degustazione, “il blog che sa di vino”, nato  a fine 2012, dall’emozione, dagli appunti presi a mano, dalle serate alticce con gli amici, dai momenti di confronto e di crescita.

Una nuova grafica più pulita, un logo e un nome nuovo più in linea con la nostra idea di comunicazione, lo stesso cuore e la stessa passione che ci ha guidato finora.

Un blog che dedico a tutti, neofiti e professionisti, con il fine di scoprire, e soprattutto condividere, l’emozione nascosta nel calice; una “bellezza” che sta a ciascuno di noi scovare, passo dopo passo.

Su Twitter, Facebook, Instagram.

Insomma un’invasione.

Francesco Cannizzaro

A Milano dal 1998, sommelier AIS dal 2011, degustatore AIS dal 2014.

Mi sono definitivamente innamorato del vino e del suo mondo, folgorato da un calice di Pergole Torte 2004; è stato il frangente, unico e indescrivibile, che mi ha fatto capire che potevo emozionarmi bevendo un sorso di vino. Così ho deciso di saperne di più.

Ho scoperto come il mondo del vino possa essere affascinante, a partire dai racconti dei produttori, quelli veri, con le mani segnate dal lavoro in vigna, fino alla condivisione del calice quando giunge sulle nostre tavole, spartane come legno grezzo o sovrastate da raffinato tovagliato.

Attorno a un calice di vino, specie in certi locali, si possono incontrare varie forme di colorata umanità, persone molto diverse tra loro intente a narrare lunghe storie o piccoli aneddoti, disposte a raccontarsi e a sciogliere nel vino le migliori qualità di approccio.

Che si tratti di coppie desiderose di conoscersi o vecchie compagnie scanzonate che si conoscono fin troppo bene, il vino rappresenta il trait d’union tra passato e futuro, tra quello che è stato e quello che sarà. Proprio come la musica, il vino può scandire il nostro tempo, fissare nella memoria momenti di gioia o di semplice serenità: un Leroy Clos de Vougeot può emozionarvi come ascoltare The great gig in the sky.