Siamo a fine Luglio. Ferie, mare, feste a bordo piscina (per i fortunati), pranzi e cene interminabili a base di tutto.
Che bella visione!
E poi caldo. Caldo. CALDO.
Aprire il pranzo domenicale con una sferzata di freschezza veneta vuol dire partire con il piede giusto.
Questa volta apro il “Superiore” millesimato sempre extra dry. E siamo a due.
Per capire di cosa sto parlando vi rimando al post a questo link.
Solito calice franciacortino. Servire freddo ma non ghiacciato… perderemmo le tenui note fruttate altrimenti…
Il primo a destra… |
Molto, molto simile al fratello non superiore.
L’inizio è sulle note di citronella e zenzero unite alla nota calcarea; solo dopo, le tenui note di pera soprattutto e mela verde emergono. Come dicevo, non appena prende qualche decimo di grado. Ma è un momento; in generale lo sento meno fruttato a favore di sentori, sempre tenui, più complessi di difficile interpretazione.
In bocca piuttosto equilibrato a parte la nota alcolica, ora più pronunciata, ora meno. E’ una di quelle sensazioni “a pelle” che credi di percepire ma di cui non sei pienamente sicuro… in effetti il grado alcolico è il medesimo del fratello base.
Il mio giudizio?
Ho trovato più gradevoli, a mio gusto, i sentori fruttati più intensi e persistenti del Prosecco base; di contro la nota calcarea più pronunciata del Superiore si potrebbe sposare meglio con un antipasto di crudità di mare.
Voi che ne pensate? Io ho già l’acquolina!