Iniziamo questa nuova avventura. Mi chiamo Daniele e sono un Sommelier Ais classe 2020 (un sommelier Giovane che ancora deve evolversi a Pronto).
Sono sempre stato un bevitore; sin da piccolo ho amato i distillati, i liquori, i cocktail… insomma tutto ciò che comprende l’alcool!
Da qualche anno ho scoperto questo affascinante mondo, durante una delle mie esperienze lavorative al ristorante. Il vino mi affascina; mi avvolge; mi cattura in un ferreo abbraccio!!
Spero, con le mie parole, di poter catturare anch’io la vostra attenzione esattamente come Lui fa con me.

 

Definire semplice la Barbera è assolutamente una litote.

Provenienza:Piemonte                                                                                       Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Vitigno-1.jpg    
Zona Vocata: Praticamente tutte
Caratteristiche: Varie ma mai banali
Procediamo per step.

Il Piemonte è la regione che detiene il primato delle DOCG con ben 17 denominazioni: Alta Langa, Asti, Barbaresco, Barbera d’Asti, Barbera del Monferrato Superiore, Barolo, Brachetto d’Acqui (o Acqui), Dogliani, Dolcetto di Diano d’Alba (o Diano d’Alba), Dolcetto di Ovada Superiore (o Ovada), Erbaluce di Caluso (o Caluso), Gattinara, Gavi (o Cortese di Gavi), Ghemme, Nizza, Roero (e Roero Arneis), Ruché di Castagnole Monferrato.


È possibile suddividere la regione in sei zone vitivinicole immaginando un ipotetico viaggio da Nord a Sud: l’Alto Piemonte, l’Area Pedemontana tra Saluzzo e Torino, il Monferrato Astigiano, il Roero, le Langhe e l’Alto Monferrato.


Con la Barbera ci troviamo nel Monferrato (dove nasce), ad Asti, nella zona di Alba e nel Roero, nell’Oltrepò Pavese e nei Colli Piacentini. Vino tipico del Piemonte (anche se delle varietà si trovano in altre regioni), ricavato dal vitigno omonimo, vede le sue migliori espressioni principalmente nelle zone di Alessandria, Asti, Alba, Oltrepò Pavese ma, a seconda della zona di vinificazione e dello stile, può presentare diverse sfaccettature anche molto dissimili fra loro.


Dal vino fresco e vivace, pronto a donare piacevolezza immediata, senza troppe pretese e che presenta una bella componente di acidità e tannino (nel Monferrato ad esempio), alle versioni più importanti, complete, opulente, vigorose, a volte con lunghi affinamenti in legno che conferiscono struttura, morbidezza e tannini levigati nelle zone di Alba, Asti e Roero.
Oggi voglio parlarvi di una Barbera assaggiata di recente

Cascina Valle Asinari – Barbera d’Asti Superiore DOCG 2017

Barbera Cascina Valle Asinari; il nome del file è Barbera-dAsti-1-477x1030.jpg

Cascina Valle Asinari è una giovane realtà piemontese, sorge a San Marzano Oliveto e vanta circa 20 ettari coltivati principalmente a Nebbiolo e Barbera.
La tenuta, sita tra gli splendidi vigneti, è circondata da dolci colline vitate che concorrono a creare un microclima ideale per le due varietà autoctone.
I due produttori Oscar Farinetti e Piero Bagnasco hanno subito dato un’impronta biologica ai vigneti ed il meraviglioso terroir della zona ha fatto il resto.
In cantina fermentazioni spontanee con lieviti indigeni, lunghe maturazioni e affinamenti in legno consentono ai vini di esprimere tutto il potenziale di cui sono dotati.

In questo preciso caso questa Barbera ha generato un vino che ha deciso di essere amico del tempo…  in tutti i sensi!

Si presenta rosso rubino e, inizialmente, sembrava una delusione con un naso non particolarmente carico, un frutto vivo, poco carnoso, di mora e prugna, profumo di rose e leggere note speziate.

Va attesa, ha bisogno di respirare ed essere lasciata libera di esprimersi in tranquillità senza essere disturbata.


Dopo due ore dall’apertura ti spiazza: sembra viva, quasi voglia saltare fuori dal bicchiere ma tu con la voglia di saltare dentro!


Al naso apre un bouquet che definire ampio è riduttivo: le sensazioni di frutto polposo, quasi in confettura, ricordano quelle che facevano le nonne per la nostra merenda; il floreale è così presente che sembra di essere in un giardino rigoglioso con rose, tulipani, gerani appena accarezzati dall’acqua dell’irrigatore.

Le percezioni minerali di calcare, gesso, ardesia, tipiche della zona, avvolgono il naso; vegetale ed erbaceo dalla foglia di pomodoro al balsamico tipico del passaggio in legno.

CBarbera Cascina Valle Asinari e carbonaraom’è tipico del passaggio in legno l’odore intenso e penetrante di speziatura, tostatura ed etero. Insieme ad anice stellato, vaniglia, cannella, liquirizia e chiodi di garofano, il naso viene pervaso dal sottobosco cui segue cioccolato fondente e, sul finale, sensazioni di cera lacca e note ematiche.

Il tutto in maniera netta, ben distinta, in un caleidoscopio di odori che ti inebriano e ti invogliano ad assaggiarlo, per capire se al gusto potrà darti le stesse sensazioni olfattive.

Ebbene, la beva è corposa, vellutata, avvolgente, calda e precisa nella sensazione balsamica, decisa, ma non aggressiva; così come il tannino che dichiara netta la sua presenza ma non disturba, anzi riscalda e avvolge il palato, come una seta, con un sorso persistente nei ritorni speziati e fruttati.

Un vino assolutamente elegante che può accompagnare cene tra amici o cene informali; ha perfettamente retto una carbonara, lasciando il palato completamente ripulito da ogni sensazione untuosa o grassa del piatto.

Provatelo, non ne rimarrete delusi.

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