Che serata! Passione, orgoglio, partecipazione.
Sembra banale ma non è facile trovare questi ingredienti tutti insieme nella routine quotidiana.

Lo scorso 25 Maggio nella suggestiva cornice dell’azienda vinicola Castello Bonomi in Franciacorta
si è tenuto un evento di beneficenza organizzato da Slow Food Oglio Franciacorta-Lago d’Iseo insieme ad alcuni ristoratori e produttori vinicoli della zona.
Festa della Solidarietà 2015 si chiama.

Ed una festa è stata. Una festa come trait d’union per unire solidarietà e importanza della qualità del cibo come problema di salute pubblica perché solo grazie ad un approccio conviviale e condiviso, è possibile far coesistere in un unico evento due temi così importanti e così ampio respiro.
Patrizia Ucci

E sono proprio le parole di Patrizia Ucci, Fiduciaria della Condotta Slow Food Oglio Franciacorta-Lago d’Iseo, quelle che meglio spiegano i due topic dell’evento.

Insieme al Comitato di Condotta “abbiamo individuato due soggetti beneficiari” spiega Patrizia:
“l’Associazione Bambino Emopatico che collabora da più di trent’anni con il Reparto di Onco-Ematologia Pediatrica degli Spedali Civili di Brescia per rendere ottimale il trattamento medico e sostenere psicologicamente e socialmente i bambini e le loro famiglie durante il periodo di cura e il progetto 10.000 Orti in Africa attraverso il sostegno ai giovani produttori di tutto il mondo che parteciperanno all’evento Terra Madre Young che si terrà a Milano dal 3 al 6 ottobre in occasione di Expo2015.”
Patrizia non si ferma, trasportata com’è dalla passione per entrambi i temi.
“Sai che l’incremento delle malattie oncologie e dei disturbi comportamentali è esponenziale? E sai che ciò non può esser attribuito alla genetica ma alla quotidianità come ad esempio l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo e il cibo che ingeriamo?”
E’ un concetto che già mi appartiene e sentire queste parole da Patrizia rafforza la mia linea di pensiero.
Centro Formazione Musicale
“Riccardo Mosca”

“Siamo ciò che mangiamo”, diceva Feuerbach, ” e responsabili delle nostre malattie e del progressivo appiattimento della curva della vita media” incalza Patrizia, “in stallo da qualche tempo a questa parte rispetto al forte incremento registrato nel recente passato.”

Parliamo di inquinamento e uso di cibi industrializzati; uno stile di vita in cui più o meno tutti, almeno in parte, ci ritroviamo, ahimè,governato dalla frenesia “del capitalismo”.
Ed è su questo fronte che Slow Food, in antitesi con questa cultura, lavora per comunicare “il principio basilare che la prima medicina, la prima cura per noi stessi, è proprio il cibo sano di piccole economie produttive, come baluardo dell’ambiente da un lato e forma di economia sostenibile dall’altro in grado di salvaguardare la sopravvivenza di tanti.”

Ed eccola finalmente la festa!

Una festa sold out per i duecento invitati di tutte le età, un evento volutamente privato, quasi intimo, reso possibile solo grazie alla generosità delle aziende e dei ristoratori aderenti che si sono sobbarcati da un lato l’impegno economico e dall’altro la manodopera.
Un festa per gli occhi, per il palato, per l’udito, per l’olfatto.
Un coinvolgimento completo dei cinque sensi che, per quanto mi riguarda, hanno vibrato sulla stessa armonica regalandomi un’esperienza partecipata, quasi empatica.

Ho assaggiato piatti eccezionali come ad esempio la “tinca al forno con polenta” della Trattoria del Muliner, “l’orzotto con verdure del Terzo Paradiso” di Osteria della Villetta, il “carpaccio di barbina in fiore” di Dispensa Pani e Vini o “Risottino di pesce di lago e bottarga di Persico” di Locanda al Lago per dirne alcuni. 
Ho provato tutto giuro e ho riscontrato in ogni pietanza, in ogni singolo piatto, la stessa passione e ricerca della qualità.
E poi c’erano loro, gli spumanti metodo classico delle aziende vinicole franciacortine serviti dai FAN FranciacortAppassionati, il gruppo che riunisce i giovani produttori della Franciacorta.
Tantissime etichette a rotazione come Corte Fusia, Villa Crespia, Faccoli, Barone Pizzini, Bellavista, Castello di Gussago, Contadi Castaldi, Castello Bonomi, Corte Bianca…erano decine… mi scuserete se manca più di qualcuno ma non ho trovato una lista competa.

Che dire di più?
Sono stato bene e non c’è dubbio…il buon cibo cosi come il buon bere, unisce e rende più facile la comunicazione; è uno schema sociale forte, d’impatto, che fa parte della nostra stessa natura di essere esseri umani.
Se avete qualcosa da dire provate a dirlo così, potreste avere grosse soddisfazioni.

Photo Gallery

Carpaccio di barbina in fiore, Dispensa Pani e Vini

Orzotto con verdure delTerzo Paradiso

Tinca al forno e polenta

Risottino di pesce di lago e bottarga di Persico