Ah la France la France…
Parigi è sempre Parigi. 
Salire sulla Tour Eiffel alle 23.00 senza calca, andare a zonzo sugli Champs Elisée, fermarsi un attimo al primo bistrò in cerca di qualcosa che non sai esattamente, annusare profumi di croissant e tarte della boulangeire dietro l’angolo, guardare la vetrina del primo Nicolàs che incontri, ed entrare così, giusto per.
E anche il cibo, riconosciamolo ai francesi, non fa rimpiangere poi tanto la Madre Patria.
Fascino. Fascino indiscutibile. 

Una breve visita di un fine settimana per ricaricare le batterie e sei già mezzo parigino.
Il passo fondamentale è stato trovare un ristorantino tipico, assolutamente non turistico.
Ah che cena quella a L’Estaminet !Filet mignon de cochon, à la moutarde à l’ancienne e polenta crémeuse au cantal fondù. In una parola, superbe!
Incredibile a dirsi ma ho mandato giù anche le escargot…e mi sono piaciute…
La fermé du mont Cote du Rhone “premiere cote” 2012 di Stephane Vedeau è stato invece il protagonista alcolico della serata.
Una delle mie uve preferite, il syrah, questa volta insieme all’altra grande una del sud della francia; la grenache.
E’ un vino di un’immediatezza disarmante che quasi cozza contro i principi della degustazione perché non è necessario star lì a sniffare a narici alternate o centrifugare il calice quasi fino a separare parte solida e liquida o ancora a fare i gargarismi in attesa che si liberi la PAI. No. Portalo al naso, un paio di annusate e ti illumini d’immenso. E manda giù.
E’ talmente diretto e lineare che quasi non ci credi. 
Gli accordi non sono tantissimi ma la sinfonia è come un valzer di Mozart. Frutti rossi maturi di fragola e ciliegia misti a spezie di pepe nero, nerissimo e tamarindo su un morbido velo tostato.
Vino frutto (ma quanto mi piace dirlo?) con la marcia in più di una speziatura forte ed autoritaria.
Che dire di più della bocca? Un’acidità viva,ottimamente bilanciata su lieve fondo balsamico. Inaspettatamente in linea col naso dal tannino morbido e chiusura alla frutta matura.  
Molto bello, sappiate che due bottiglie in quattro sono andate in un lampo e senza effetti collaterali. 
Non basterebbe questo per la felicità?
Un vinone che ha fatto più del suo dovere e 20 euro al ristorante sono un prezzaccio per una qualità simile (in Italia al ristorante sfido chiunque a trovare un vino da 20 euro che sia anche solo bevibile…).
Un vino così bevetelo ogni giorno!!!