Il mondo del vino è affascinante per molteplici motivazioni e a seconda di chi lo vive: tralasciando per un attimo la componente puramente degustativa, comune a tutti coloro che citerò, conosco persone che amano – per esempio – l’aspetto sociale che il vino, nella sua accezione più ampia, può offrire; altre sono attratte dall’elemento naturale, la vinificazione o la scoperta di nuovi vitigni.
Altre ancora, ed io mi annovero tra queste, si appassionano alle storie, ai racconti, ai semplici aneddoti di vita quotidiana di chi ha nel vino la propria ragione di vita, vuoi per scelta, vuoi per necessità.

Troppe volte sono rimasto ipnotizzato davanti al mio interlocutore che parlava di vino, sia che stesse raccontando tecniche di vinificazione piuttosto che di imballaggi più sicuri, per sospettare di essere in errore: in questo mondo è ancora molto facile imbattersi in persone che trasmettono passione, amore per il proprio lavoro con semplicità disarmante. Badate bene: non mi riferisco soltanto ai winemakers (perdonatemi il termine, so che qualcuno storcerà il naso), ma anche a gestori di enoteche, ristoratori, cuochi, agenti, importatori e naturalmente le categorie alle quali indegnamente appartengo, sommelier e blogger.  

In questo universo, inoltre, c’è ancora un forte legame tra il carattere di chi interpreta il vino e quello del vino stesso, liaison che possiamo ritrovare in tutte le forme artistiche, non per l’ultima la cucina, che – non a caso – va a braccetto con il “mondo vino” .

Questa piccola premessa introduce un personaggio che ha deciso di raccontare le storie e gli aneddoti del mondo del vino direttamente con le parole, gli sguardi ed i gesti dei protagonisti: Mauro Fermariello è l’anima di Winestories, popolare blog che ha il merito di raccogliere le parole dei protagonisti attraverso una telecamera o una macchina fotografica, pochi fronzoli e tanta sostanza. 
L’Hotel Westin Palace di Piazza Repubblica ha ospitato una iniziativa Ais Milano durante la quale sono stati presentati i libri che Mauro ha pubblicato e che prendono il nome di Andar per cantine, un viaggio nell’enomondo, senza filtri, con lo stile personale dei video che tanto apprezziamo e che visioniamo su Winestories. Tre i libri al momento disponibili, Barolo, Marche e Valpolicella e da queste tre zone provenivano le aziende che hanno voluto presenziare all’evento.
Mauro ci ha salutato con genuina cordialità, riprendendo la genesi del progetto editoriale ed aggiungendo ulteriori simpatici aneddoti legati al suo peregrinare per cantine, come quando Milena Vaira gli presentò Lorenzo Accomasso, che per venti minuti buoni si prolungò in conversazione esclusivamente in dialetto, oppure quando venne ricevuto da Beppe “Citrico” Rinaldi, il quale preliminarmente – forse per testarne la cultura artistica –  gli chiese chi fosse l’autore di una stampa posta dietro al proprio divano, risultata appartenere a George Grosz.    
Nel corso della serata abbiamo degustato qualche vino rappresentante delle zone trattate dai tre volumi di Andar per cantine, annotando brevi Appunti di degustazione
Vajra Riesling 2012: dal naso minerale e agrumato, cenni pesca e ananas, fiori bianchi, bocca sapida e fresca, finale ammandorlato. Promettente.
Villa Bucci Verdicchio Riserva 2009: al naso frutta matura, in particolare pesca, ananas, frutto della passione, nota di erbe aromatiche; al gusto è morbido eppure strutturato; verdicchio anomalo in quanto non troppo acido, lieve finale di frutta secca. Sempre al top.
La Monacesca Verdicchio di Matelica 2012: fresco naso giovane di lime, melone, sbuffi minerali; in bocca alcol e freschezza si rimpallano la scena conducendo verso un finale medio lungo. Buono oggi sarà buonissimo domani.
Allegrini La Grola 2011: naso fruttato e note nitide di caffè, corpo snello e sinuoso, beverino ma con struttura.  Una riuscita interpretazione di blend tra vitigni autoctoni e caratterizzante syrah.
Speri Ripasso 2012: impatto olfattivo floreale, frutta di bosco matura, spiritato, note esotiche di carcadè, buona acidità, tannini arrotondati ma espressivi, alcol non invasivo. Dritto e vigoroso.  
Oasi degli angeli Kurni 2011: al naso ha forte impronta di frutta rossa matura, è speziato, cannella in particolare poi erbe aromatiche che ricordano un infuso, in bocca percepibile residuo zuccherino, tridimensionale, tannino risolto ed acidità in equilibrio sostanziale con la sapidità. Difficile da interpretare oggi, ma parla la lingua dei grandi vini.    
Andar per cantine è una collana che non può mancare nella libreria di un appassionato: scritti con dedizione, i volumi di Mauro non trattengono neanche un grammo della passione e della spontaneità delle persone che ha incontrato o della bellezza dei luoghi.
Ve lo dico io che di storie sono ghiotto, è vero, ma solo di quelle buone.