Non è facile declinare il riesling nelle sue molteplici versioni, anche perché quest’uva riporta fedelmente il terroir dal quale proviene; inoltre a rendere più affascinante questo vitigno ci pensa un’altra peculiarità: la longevità, che può giungere a livelli inaspettati per i vini bianchi. Da un punto di vista olfattivo le note comuni a quasi tutti i riesling sono nuances di fiori bianchi e mela renetta in gioventù, fino ai classici sentori di idrocarburi per quelli più evoluti.
Il riesling è resistente al freddo ed ama le escursioni termiche e questo gli permette di adattarsi molto bene in climi continentali non particolarmente miti; ne è testimonianza la meritata fama che gode in Francia (in Alsazia) e soprattutto in Germania (in alcune valli del Reno, come Mosella e Saar): dopotutto è lì che è nato.
Il grappolo possiede acini rotondi e piccoli: questa caratteristica consente una maggiore esposizione della buccia agli eventi atmosferici e lo rende adatto all’attacco delle muffe nobili. L’ingegno dell’uomo ha capovolto quella che poteva essere una sciagura naturale in un quid plus : specialmente nei vigneti poco areati, infatti, l’attacco della muffa può mettere in pericolo l’intero raccolto. Con l’azione della botrytis cinerea, gli acini perdono volume liquido ed acquistano, di contro, una naturale e benevola concentrazione zuccherina. Il risultato è un vino che raggiunge, in modo naturale, un ottimo equilibrio acidità/alcol, in grado, in certi casi, di provocare nel degustatore la fuoriuscita di una lacrima (di commozione).
Se passate in Alsazia provate a bere un vino appartenente alla Selection de Grain Nobles e fatemi sapere.
In Italia non si producono vini di questo tipo, tuttavia il riesling renano è diffuso in tutto il Settentrione, soprattutto nell’Oltrepò pavese. E qui torniamo alla visita fatta all’azienda Conte Vistarino nel maggio scorso (qui maggiori dettagli). In quella circostanza acquistai una bottiglia di Ries 2011, prodotto con riesling renano, ca va sans dire.
Ries 2011 |
Poi mi dedico ai fornelli, lascio riposare il vino qualche minuto nel calice e quando lo riprovo si avvera la magia del vino… il Ries con un paio di gradi in più è cambiato! La pesca noce è diventata percoca e il ciclamino diventa fiore di sambuco, in un tripudio complessivo fatto di equilibrio vitale perché mineralità, fiore e frutto vanno a braccetto come nei migliori ménage à trois vinicoli. Il tutto per la gioia della bevibilità che non rallenta mai anzi, complice una notevole PAI, aumenta!
Si abbina ad un aperitivo con crostacei oppure primi piatti con verdure.
82/100
Ha collaborato Gianpaolo Arcobello Varlese