Anche nella settimana nella quale salutiamo l’arrivo dell’autunno Appunti di degustazione ha raccolto le notizie più interessanti e divertenti della settimana, per rimanere aggiornati in ambito food & wine. Eccole le nostre AppuntiNews!

Social Chef

Qual è lo chef più seguito sui social? Blogmeter ha analizzato nel periodo giugno/agosto 2016 le performance dei canali ufficiali Facebook, Twitter e Instagram di 38 chef, selezionati in base alla loro rilevanza sul mercato italiano, in termini sia di passaparola che di engagement. 
Lo chef con più interazioni è risultato essere Marco Bianchi, che precede di poco Chef Rubio. Ma se vogliamo sapere qual è il più seguito the winner is… Antonino Cannavacciuolo, con ben 1,6 milioni di followers. Dopotutto, uagliò: quando uno è forte è forte!
Il vino detta legge
La parola d’ordine è semplificare. E sembra proprio che stavolta sia la volta buona: sta per arrivare a compimento l’iter parlamentare per l’approvazione del Testo Unico del Vino, 89 articoli attentamente ponderati per dare risposta a tutti gli attori del circuito vitivinicolo italiano. Salvo stravolgimenti dell’ultima ora, il Testo diventerà legge entro la fine dell’anno e si prefigge di snellire il carico burocratico a carico delle imprese, allineare i processi di produzione enologici europei e incentivare il riconoscimento del vitigno autoctono nazionale.
Modifiche sono previste anche per il periodo vendemmiale, per la detenzione delle vinacce, per la tutela delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e delle menzioni tradizionali nonché per l’etichettatura, presentazione e pubblicità. Voi che dite: avremo finalmente una legge fatta bene o sarà il solito pasticcio all’italiana?!
Sparirà l’origine del cibo dalle etichette. Made in Italy in pericolo
Dopo il permesso di utilizzare trucioli di quercia per la produzione del vino, l’Unione Europea ne sta per combinare un’altra. Dal 13 dicembre prossimo infatti decadrà l’obbligo di indicare sulle confezioni lo stabilimento di lavorazione degli alimenti. A chi gioverà? Certamente alle multinazionali e a tutte quelle aziende che delocalizzano la produzione verso Paesi dove la manodopera costa meno. Chi danneggerà, invece? Ma il consumatore, naturalmente, il quale di fatto non avrà la possibilità di conoscere il luogo di produzione effettivo. Carne e latticini, tuttavia, manterranno un riferimento obbligatorio ma sarà costituito da un numero di fabbrica, quindi non il massimo della tracciabilità.
In Italia l’obbligo di riportare la dicitura recante la provenienza del cibo deriva da una legge del 1992 che però sarà superata dal regolamento europeo n. 1169: i nostri prodotti di qualità sono in pericolo: sarà più facile la diffusione dei prodotti “italian sounding”, quelli che mediante nomi o simboli sulla confezione rimandano a una presunta italianità che in realtà non esiste affatto. Il Governo italiano può fare qualcosa? Al momento pare di no, a meno che non si decida di legiferare ex novo a favore dell’obbligo di introdurre (di nuovo) la dicitura di provenienza in etichetta. Sarebbe il caso.
Il vino visto dallo spazio
Si è conclusa a Frascati la quinta edizione di Space App Camp, della durata di una settimana, a cui hanno partecipato più di 27 partecipanti provenienti da sei nazioni il cui compito è quello di sviluppare app per rendere gli ultimi dati dallo spazio accessibili ad un vasto pubblico. Ha vinto Saturnalia, che permette agli utenti di eseguire la scansione di una bottiglia di vino per poi visualizzare l’annata migliore basandosi sui dati dei satelliti europei Sentinel-2 e Sentinel-3 nonché sui dati meteorologici. La app fornisce anche informazioni sul terreno, sull’atmosfera e sul meteo e raccomanda i vini coltivati in condizioni simili. Nelle intenzioni degli sviluppatori, Daniele De Vecchi, Samuel Harrison, Nick Read e Ian Newson, Saturnalia potrà aiutare gli investitori ed i distributori vinicoli a prevedere la qualità del vino prima dell’imbottigliamento, dando loro la possibilità di acquistare il vino in anticipo e ad un prezzo più basso.
A Chaimaa Fatihi il Premio Casato Prime Donne
L’edizione 2016 del Premio Casato Prime Donne,  che premia il personaggio femminile che si è particolarmente distinto per coraggio ed eticità di comportamenti, ha visto la vittoria di Chaimaa Fatihi, autrice di “Non ci avrete mai. Lettera aperta di una musulmana italiana ai terroristi“, il libro – edito da Rizzoli – con il quale Chaimaa, studentessa al terzo anno del corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza a Modena, ha voluto indirizzare un messaggio a coloro seminano odio, terrore morte nei modi che purtroppo conosciamo.
Donatella Cinelli Colombini, presidente della giuria, ha detto Questa donna è una colomba di pace. Chaimaa è portavoce ed esempio di un Islam moderato, aperto, occidentale. Al suo Islam dice: crediamo nel dialogo, crediamo nella pace.