I fedelissimi di Appunti di degustazione conoscono di certo la nostra predilezione per i vini campani, spesso capaci di sorprenderci per originalità, espressività e – non per ultimo – rapporto qualità/prezzo.
Abbiamo già parlato di Masseria Frattasi nel post sul VinItaly 2014 e, più recentemente, commentando la serata sui vini del Consorzio Tutela del Sannio dello scorso 30 settembre, organizzata da Ais Milano.
Senza saperlo, io e l’Invinato Speciale di questo blog, Gianpaolo, abbiamo – separatamente – provato un prodotto di Masseria Frattasi con l’intenzione di farne un post. Si è deciso così di fare un articolo unico, congiungendo le nostre esperienze.

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La line up Masseria Frattasi presentata al VinItaly 2014 |
Gianpaolo invece si è dato da fare con il Nymphis sacrae, coda di volpe proveniente da viti centenarie situate a Cirignano. L’etichetta mostra una ceramica di una cappella votiva del 1600 sita in una piccola nicchia sotto il monte Taburno e rappresenta le anime dei dannati. Ma di dannato, in questo vino, non c’è nulla, anzi è un vino con il destino nel nome. Cosa c’è di più sacro del rispetto dovuto alla Natura che decide di trasferire in un sorso di vino i profumi di tutta la frutta bianca che vi viene in mente?! Ha quasi del miracoloso l’evoluzione aromatica della frutta stessa, prima acerba poi più calda, polposa, solare. Poi banana, papaia, mango! E l’impronta minerale?! Gesso e pietra focaia, impreziosita da nota vegetale e crema frangipane! Il gusto non finisce mai così come vorremmo non finisse mai la bottiglia… non sarebbe una buona idea farne una doppia magnum, almeno?