Siamo dall’amico Giulio Fiamberti, ospiti, in occasione dell’evento Bottiglie Aperte per festeggiare con lui 200 anni di vitivinicoltura della sua Famiglia nell’affascinante, e a tratti ventoso, balconcino di Palazzo Giureconsulti che dà su Piazza Duomo.
Come sappiamo, l’atto d’acquisto della Vigna Solenga, uno dei principali cru della zona del Buttafuoco, sancisce proprio l’inizio dell’Azienda Fiamberti come tale (vale la pena leggere qualche approfondimento in più sulla Cantina e sul Buttafuoco Storico a questo indirizzo); una tradizione che si tramanda di padre in figlio ma che passa anche da personaggi quali Mario Maffi, e vera memoria storica della sua regione.

L’enologo Mauro Maffi.

Proprio Mario sintetizza magistralmente una storia plurisecolare concludendo con una battuta: “E dopo le disgrazie naturali della fillossera e dello oidio, l’ultima disgrazie l’ha portata l’uomo con la DOC, che ha alimentato solo confusione tra i consumatori.

Fiamberti conta su 15 ettari di vigna sulla prima collina dell’Oltrepò pavese fra Canneto, Stradella e Castana, a matrice rocciosa, soprattutto marne e arenarie.
Buona l’eterogeneità di vigneti e di terreni.



Oggi Giulio ci parla di cosa vuole fare lui. 
“Sondare le differenti possibilità che il territorio mi concede e sperimentare qualcosa di nuovo”. Per ora parliamo di rossi di corpo, Buttafuoco su tutti, come “emblema di Canneto e comuni limitrofi”. 
“Domani parleremo anche di spumante metodo classico”. 
Per questa festa abbiamo delle chicche che Giulio ci presenta con un certo orgoglio.
Anteprima del Metodo Classico non dosato, appena sboccato. Sette anni sui lieviti conferiscono gradevoli profumi di pane appena cotto, mentre frutta gialla quale pesca e ananas, lo differenziano dall’impostazione tipicamente agrumata. In bocca toni freschi e caldi fanno a gara e si contendono la scena regalando complessità e spessore. Rotondo ma non scontato deve crescere ancora ma il potenziale c’è e si vede.
Abbinato ad un cabaret di affettati troviamo invece un “taglio” di eccellenze di Casa Fiamberti, imbottigliato per l’occasione . Eccellenze “non eccedenze” tiene a precisare Giulio. 
Parte di Buttafuoco Storico e parte di Monte Acutello.
Questo, inutile dirlo, è un vino particolare che occorre far respirare a lungo prima di poterlo apprezzare appieno.
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Gioca su intense note di caffè e tabacco, toni tostati e spezie dolci con ritorni di cioccolato. Ancora giovanissimo con tannino e acidità spinti, sinonimo di longevità. Molto interessante.

Chiudo citando proprio Giulio.
“Oggi dopo più di duecento anni di vini siamo qui per ringraziare tutti coloro che ci hanno preceduto e che hanno contribuito a creare la barca sulla quale oggi siamo timonieri, augurandoci di lasciare una rotta salda come quella che abbiamo trovato.

I vino è storia e geografia liquida e non si fa senza terreno e tradizione.
Chi beve i nostri vini sappia da dove vengono”.

Azienda Agricola Fiamberti