Un piccolo post, per un grande vino.Parliamo di Domaine du Pelican Arbois Trois Cépages 2014 Marquies D’Angerville.

Trois cepages ovvero tre uve. Pinot nero, trousseau e poulsard per un vino del Jura fatto da un borgognone. E la mano si sente, devo dire.
Rosso non troppo intenso, più sul rosè che sul rubino, vivido e dinamico: considerando l’annata e la zona produttiva, più di cosi non si poteva fare.
Ve lo dico subito, è un gran vino che dà grandi e inaspettate soddisfazioni.
Non troverete struttura, non troverete potenza e nemmeno una beva lineare.

Trois cepages Arbois, Domaine du Pelican

Con questo calice in mano si parla di eleganza ma anche di nerbo, di delicatezza e di grande presenza. Nota salata pizzicante, animale di cuoio e pelliccia, perfino lieve “puzzetta” di pollaio che va e viene, proprio accennata, che tutto sommato non disturba, di frutti rossi freschi e croccanti come mirtilli e ribes e fiori pestati.

La nota sapida è determinante e assoluta. Poliedrica e sfaccettata, tridimensionale, va dal cappero alla nota marina, alla pineta, in un impeto balsamico che si aggrappa al palato e non lo molla più.

La bocca è chiaramente desueta per la media di vini a cui sono abituato (e meno male) in questa chiave sapido-morbida, con un sorso che nella parte centrale manca quasi del tutto di struttura tannica, dove sembra comandare solo una deliziosa morbidezza.

Poi occorre giusto un istante, un attimo, un battito di ciglia e il finale marino che ti punge, giù fino al gargarozzo, prende piede e cambia tutto.
Tannino? Un velo, una memoria.
Alcol? Macché! Un cenno. Leggiadro come una giovane ballerina, i 12,5 gradi sembrano inesistenti e ne fanno un vino leggero e suadente che non stanca mai ma al contrario, chiede, chiede sempre.

Il che diventa problematico non tanto per il prezzo, abbordabile, quanto per l’insufficiente stanchezza da assunzione. Vino “wow”, bello, soffice ma vivo al contempo, con questa autostrada sapida a due carreggiate che corre verso un infinito piacere.
E sarebbe interessante riprovarlo in un’annata differente per capire quanto la 2014 – universalmente riconosciuta come non eccezionale – possa aver influito.
Chissà…