Il vino è cultura, lo diciamo sempre. Mossi da questo assunto indiscutibile ed indiscusso pubblichiamo un articolo di Anna Gelmetti, sommelier AIS della delegazione di Milano, milanese DOC, amante di buoni vini e buoni libri, mamma di Tommaso e Fiammetta e di due splendidi mici. 
Anna ha visitato per noi il vigneto di Leonardo, andato distrutto nel corso della seconda guerra mondiale e rinato quest’anno, nell’anno di Expo:





Super Tuscan a Milano

Callas-Tebaldi,
Milan-Inter, Barolo-Brunello?
Se
la Scala è il tempio della lirica e San Siro è la Scala del calcio… luoghi
dove si sono consumate passioni contrastanti, accese discussioni e aspre
contese, ahimé sul vino Milano sembra aver poco da dire. Difficile
immaginarsi lunghi filari in Corso Buenos Aires, pergole sul Monte Merlo o sui
Bastioni e da milanese e appassionata di vino mi rattrista.
Ma i
milanesi sono anche determinati. E penso che proprio grazie a questa
determinazione sia stato possibile riportare alla luce la vigna di Leonardo. Una
squadra eccezionale per un ritrovamento eccezionale.
Ma
dobbiamo fare un balzo indietro nel tempo e più precisamente dobbiamo tornare
alla fine del ‘400 quando Leonardo da Vinci riceve in regalo da Ludovico il
Moro, duca di Milano, un terreno in prossimità della Chiesa di Santa Maria
delle Grazie. Erano
gli anni in cui lavorava al Cenacolo e al cavallo di bronzo.
Il
vigneto presente in questo terreno era per lui talmente importante che persino
quando rientra a Milano, dopo essersene allontanato a seguito della caduta del
Moro, si premura affinché gli venga restituito. E sempre alla vigna dedica
parte del suo testamento.

Il
possedimento di Leonardo confinava con Casa Atellani, dimora di un fedelissimo degli
Sforza tanto da affrescare le pareti di casa con le effigi di quel casato. Gli
originali di Luini sono conservati al Castello Sforzesco mentre nella casa sono
visibili le copie.
E già che siamo in zona, perché non fare quattro passi fino
alla Chiesa e al Monastero di San Maurizio Maggiore, interamente affrescata da
Luini, da meritarsi il titolo di Cappella Sistina di Milano, e recentemente
restaurata?
Ma torniamo alla nostra storia.
Proprio
in questo giardino è stato possibile riportare alla luce parte del vigneto di
Leonardo, esistente e documentato ancora negli anni ’20 del secolo scorso,
bombardato dagli inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale.

Un’équipe
capitanata dal Professor Scienza ha effettuato degli scavi, recuperando
materiale organico che ha permesso di identificare il vitigno di Leonardo:
Malvasia di Candia aromatica. E sulla base di disegni e fotografie è stato
possibile reimpiantare delle viti, le più geneticamente vicine agli originali,
nel punto in cui si trovava il vecchio vigneto.
In
concomitanza con Expo, Casa degli Atellani e la vigna di Leonardo sono oggi
visibili al pubblico. Una visita affascinante in un angolo bellissimo di
Milano, con lo sguardo che dal giardino si rivolge alla cupola di Santa Maria
delle Grazie. Ci piace pensare lo stesso sguardo di Leonardo.
Casa degli Atellani
Corso Magenta 65

Milano