C’è un vino che con un solo sorso, un solo semplice sorso, apre squarci di immaginazione viva e straordinariamente intensa. Archineri 2012 dell’azienda Pietradolce, a Solicchiata, è un vino figlio di viti di nerello mascalese a novecento metri sul livello del mare e che il mare lo guardano con le radici strette ad abbracciare la terra nera e lavica. Chi sa ascoltarlo, questo vino, lo potrà sentire sussurrare storie antiche di giganti intrappolati sull’Etna, di dei che vincono demoni maligni, di veli divini che fermano le eruzioni.
E’ un vino che sa raccontare – a chi è in grado di intendere – la storia di un popolo orgoglioso, fiero e mai domo: sin dal colore, rubino accecante, il sorso parla della madre dalla quale proviene: il Vulcano. “A Muntagna” la si ritrova tuffandosi nei profumi, intensi e vari, in movimento: prima ciliegia matura, poi rosa, mora di rovo; dopo un po’ lo spirito minerale abbraccia i primi sentori, avvolgendoli in una progressione emozionante, virando verso un sussulto intriso di china, terra, carruba e sbuffo mentolato. Il sorso è naturalmente caldo, croccante, succoso ma non privo di finezza: a una iniziale espansività segue una pregevole austerità che richiede ulteriori sorsi, per poter essere decriptata. L’acidità è rinfrescante, dritta e senza orpelli è la trama tannica, in sintonia ancestrale con un sorso che continua a raccontare, anche adesso che quel vino l’ho bevuto tutto.