Il mondo è bello perché è vario. Lo dico sempre. E’ uno dei miei motti, insieme a “Dove c’è gusto non c’è perdenza” e “Il meglio deve ancora arrivare“.
Il mondo del vino – se possibile – è ancora più vario: ce n’è per tutti i gusti. Vi piace il vino sofisticato? Tac, presente! Vi piace un bel rosso muscolare? Pum! Eccolo servito. Anche gli amanti dei vini “semplici” non hanno difficoltà a reperire prodotti consoni ai propri gusti.
Alcune sere fa, a casa dell’InVinato Speciale, ho avuto modo di provare proprio un vino che molti definirebbero “beverino”, senza per questo – sia chiaro – volere dare un giudizio sbrigativo sulla qualità, anzi!
Il Pedevendo di Firmino Miotti è un vino frizzante sur lie, ottenuto quindi da una parziale fermentazione dei lieviti in bottiglia, motivo per il quale il vino non si presenta limpido. Poco male. Pedevenda è anche il nome dell’uva, una rarità coltivata nel vicentino e lavorata dall’azienda Miotti da oltre cento anni.

Il colore non è facilmente descrivibile trattandosi di un giallo scarico torbido, figlio del fatto che non è filtrato. Quando si versa si forma una spuma soffice e spessa, che sparisce in pochi secondi, lasciando alcune sparute bollicine. Ma non è l’effervescenza che si cerca in un vino così. Il naso ha una sbarazzina impronta erbacea, che accompagna uno spartito di pera e mela fuji. In bocca fa dell’agilità la propria forza: agilità, da non confondersi con vacuità. 
Il sorso è fresco e l’effervescenza ne è la giusta compagna: tagliente e privo di orpelli, Pedevendo è il calice che vorresti avere appena rientrato a casa dopo una giornata di lavoro, il complice ideale per aperitivi in terrazza a suon di musica e risate. Un vino “glou glou” di grande piacevolezza, adatto ai momenti quotidiani in cui ci si vuol rilassare e bere senza impegnarsi.