Se vi dico “nobiltà” voi a cosa pensate? A molti la prima cosa che salterà in mente è il ceto sociale, i cui titoli in Italia sono decaduti dopo la nascita della Repubblica, ma che fino ad allora hanno spadroneggiato nel belpaese. Altri penseranno a un gesto nobile, altri ancora alla nobiltà d’animo. La nobiltà si può trovare in un cognome o in uno stile di arredamento e può soggettivamente risultare elegante, volgare, superflua o in certi casi esasperata. Anche nel mondo del vino non mancano riferimenti alla nobiltà, i tannini nobili e persino la denominazione “ Vino Nobile di Montepulciano” ne sono gli esempi più immediati e lampanti.



L’ultima volta che mi sono imbattuto nella nobiltà, l’altra sera, l’ho trovata in un calice di La Scolca. Il Gavi Villa Scolca è una selezione di uve cortese da vigneti di circa venti anni e vinificato sur lie. Ha un colore paglierino scarico. L’impatto olfattivo è un sussurro agrumato col pompelmo in pole position (e vi ho fatto pure lo scioglilingua!), poi all’assaggio la timidezza pian piano va via e il sorso si riscalda fino a evolversi in toni di pesca gialla, a braccetto con una educata e floreale nota di glicine. Tanta frutta secca nel finale, noce su tutti. La bassa gradazione alcolica, circa 11 gradi, altro non fa che favorire la beva, come si evince dalla foto che mi son ricordato di scattare un peliiino in ritardo…su abbiate pazienza, d’altronde questo è pur sempre un sito sul vino, mica sulla fotografia!!!

Un vino immediato e piacevole, da abbinare senza giocarvi il cervello sui piatti della cucina mediterranea, che accompagnerà il pasto senza rubargli la scena, ma con la discrezione e la sobria eleganza di un nobile d’altri tempi.

L’InviNato Speciale