Sulla ripida – e scivolosa – scala del successo enologico l’escalation di Derbusco Cives non ha paragoni: azienda sorta nell’autunno del 2004, ha velocemente risalito posizioni ponendosi tra le aziende di prestigio del panorama franciacortino. Il merito di tale rapida ascesa è da ricercare nella filosofia aziendale, incentrata sin dall’inizio al perseguimento della qualità attraverso la cura quasi maniacale di tutti i dettagli, in un contesto già di per sé favorevole per la produzione di uve di qualità.
L’azienda può contare su dodici ettari coltivati nel rispetto delle regole naturali, con rese basse cui segue selezione rigorosa e lunghi affinamenti sui lieviti; una produzione che è già diventata distinguibile e soprattutto distintiva.
Il nome Derbusco Cives vuole richiamare e in qualche modo premiare la collettività che rappresenta il cuore pulsante della realtà vitivinicola di Franciacorta, i cittadini di Erbusco, piccolo ma molto noto centro a ridosso del Monte Orfano, sul cui territorio insistono i terreni vitati della azienda.
La sala degustazioni della cantina è un concentrato di architettura minimalista e funzionale al servizio dell’utente: interni ampi, dotati di numerosi tavoli e illuminati da grandi vetrate che si aprono generose sulle campagne circostanti.
Il logo dell’azienda è ripreso sulle pareti e gioca col legno, col vetro e l’acciaio di tutta la struttura. La moderna illuminazione artificiale completa un quadro di compiuta sinergia tra razionalità ed estetica.
Ilaria ci accoglie con professionalità, illustrandoci i caratteri salienti della produzione. Tra tutti i campioni degustati mi soffermo in particolare sul Brut Millesimato 2007: chardonnay in purezza affinato quarantaquattro mesi sui lieviti.
Cristallino, luminoso e raggiante giallo paglierino con importanti riflessi dorati, perlage fine e persistente; la spessa e duratura collerette fa intuire un volume carbonico importante; naso lieve di crosta di pane, agrumi, erbe aromatiche, accenno di fieno; in bocca è espansivo, ancora notevolmente fresco, deflagra potente e cordiale, accompagnato da ritorni di lievito e ancora agrumati, coniugando al meglio nitidezza gustativa e potenza. Strutturato e fine al tempo stesso, non è un Franciacorta qualsiasi.
Provatelo, e fatemi sapere.