Partecipare alla consegna dei Best Italian Wine Awards è sempre una bella occasione. I volti, i nomi più importanti del vino nazionale una volta all’anno passano da qui, nell’ampia sala della Fondazione Cariplo di Milano. Il format ideato nel 2012 da Luca Gardini e Andrea Grignaffini negli anni ha incrementato il seguito, sviluppando prestigio e credibilità. Non poteva essere altrimenti, dopotutto:  il comitato tecnico chiamato a degustare alla cieca le oltre 350 referenze candidate è costituito da dodici super esperti, tra cui gli stessi Gardini e Grignaffini oltre a Master of Wine, Master Sommelier e  giornalisti di settore provenienti da tutto il mondo. Un panel di degustatori obiettivamente imbattibile, il cui compito è di stilare una classifica tra i vini degustati e assegnare premi speciali che puntano a premiare le etichette, le aziende e i professionisti che si sono distinti nel mondo vitivinicolo.

L’anno scorso in cima al podio brillò la luce del Sassicaia 2015, ennesima medaglia al petto di un vino straordinario di cui si parlerà ancora per molti anni. Piazzamento d’onore fu il Barbaresco Asili Vecchie viti 2012 Roagna, seguito da un altro habitué delle zone alte delle classifiche e guide del globo,  il Brunello di Montalcino Tenuta Nuova di Casanova di Neri, annata 2013. Anche quest’anno, quindi, non ci si aspettava nulla di diverso dalla classifica BIWI, se non l’espressione dell’optimum vitivinicolo nazionale. Eppure qualche sorpresa c’è stata. 

Il podio

Al primo posto si è classificato il Sassicaia 2016 di Tenuta San Guido, bissando la medaglia d’oro dello scorso anno. Una sorpresa non tanto per il valore indiscutibile del vino quanto per il fatto che nelle edizioni precedenti non si era mai verificato che lo stesso vino – sia pur di annate diverse – raggiungesse il primo gradino del podio due anni di fila. La Toscana si conferma la regione più votata dal panel di BIWA: con questa affermazione sono cinque i vini toscani a cui è stato conferito il primo premio.

In seconda posizione si piazza un rappresentante del Piemonte, l’altra regione che insieme alla Toscana fa incetta di premi, e non solo al BIWA. Il Barolo Monvigliero di Burlotto si era classificato 27° nel 2013 e addirittura 44° nell’edizione di due anni dopo: quest’anno con l’annata 2015 sfiora la vittoria, migliorando anche il 19° posto raggiunto nell’edizione del BIWA di due anni fa con l’annata 2013. Anche in questo risultato c’è una componente inedita: viene riconosciuto il valore di un cru, Monvigliero, diverso dai soliti celebri e appartenente a un territorio, quello di Verduno, che davvero non ha nulla da invidiare ai più patinati e illustri comuni langaroli.

Al terzo posto Terminum 2016 di Cantina Tramin: doppia sorpresa! Anche qui – lo precisiamo – non ci meravigliamo sul piazzamento della bottiglia, quanto per il fatto che sul podio giunga un vino bianco, perdipiù da uve gewürztraminer, i cui prodotti sono spesso ingiustamente trascurati dalla critica (ma non dai consumatori). Terminum è ottenuto da uve botritizzate in vendemmia tardiva: noi ne parlavamo già nel 2015, definendolo un guanto di velluto in chiave acida. Il piazzamento in classifica certifica l’accesso di Terminum e delle cantine sociali nell’olimpo enologico.

Gli altri in classifica e i premi speciali

Nelle altre posizioni ancora tanta Toscana (15 vini) e Piemonte (9 vini). Si difende bene la Sicilia con il Marsala Superiore Riserva Donna Franca di Florio (giunto 6°), il Vecchio Samperi Perpetuo di Marco De Bartoli (15°) e il celebre Ben Ryé di Donnafugata (17°), ormai riferimento per i vini passiti a ogni latitudine. E il lanciatissimo Etna? È rappresentato soltanto dal Trimarchisa di Tornatore (21°). La Lombardia partecipa con quattro vini, tre spumanti (Annamaria Clementi 2009 di Ca’ del Bosco, piazzatosi all’11° posto, Dequinque Cuvée di Uberti, giunto 19° e Fuoriserie n° 021 di Monte Rossa, 30°) e un vino rosso fermo, il Rocce Rosse 2009 di Ar.Pe.Pe., 26°. Rispetto allo scorso anno, conferma la quinta posizione tra i migliori vini italiani il Vin Santo di Vigoleno 2009 di Alberto Lusignani.

Ecco la classifica completa: 

 1. Tenuta San Guido – Sassicaia 2016 – TOSCANA
2. Burlotto – Barolo Monvigliero 2015 – PIEMONTE
3. Cantina Tramin – Terminum 2016 – ALTO ADIGE
4. Petrolo – Galatrona 2017 – TOSCANA
5. Lusignani Alberto – Vin Santo di Vigoleno 2009 – EMILIA ROMAGNA
6. Florio – Donna Franca – SICILIA
7. Casanova di Neri – Cerretalto 2013 – TOSCANA
8. Poliziano – Le Caggiole 2016 – TOSCANA
9. Grattamacco Collemassari – Grattamacco 2016 – TOSCANA
10. Broglia- Vecchia Annata 2010 – PIEMONTE
11. Ca’ del Bosco – Annamaria Clementi 2009 – LOMBARDIA
12. Fratelli Alessandria – Barolo Monvigliero 2015 – PIEMONTE
13. Cantina S. Michele Appiano – Appius 2014 – ALTO-ADIGE
14. Cantina Terlano – Terlaner I G. Cuvée 2016 – ALTO-ADIGE
15. Marco De Bartoli – Vecchio Samperi Perpetuo – SICILIA
16. Giuseppe Quintarelli – Amarone classico 2011 – VENETO
17. Donnafugata – Ben Ryé 2016 – SICILIA
18. Ferrari – Giulio Rosé Riserva 2007 – TRENTINO
19. Uberti – Dequinque Cuvée – LOMBARDIA
20. Torre San Martino – 1922 2016 – EMILIA ROMAGNA
21. Tornatore – Trimarchisa 2016 – SICILIA
22. Roagna – Barbaresco Asili 2013 – PIEMONTE
23. Elvio Cogno – Barolo Ravera 2015 – PIEMONTE
24. Manincor – Réserve della Contessa 2018 – ALTO ADIGE
25. Azelia di Scavino – Barolo Margheria 2015 – PIEMONTE
26. AR.PE.PE. – Rocce Rosse 2009 – LOMBARDIA
27. Dario Coos – Picolit 2016 – FRIULI VENEZIA GIULIA
28. Cantine Dei – Madonna delle Querce 2015 – TOSCANA
29. Valentini – Trebbiano d’Abruzzo 2015 – ABRUZZO
30. Monte Rossa – Fuoriserie N.021 – LOMBARDIA
31. Il Cellese – Sor Bruno 2014 – TOSCANA
32. Cusumano – Alta Mora 2018 – SICILIA
33. Sette Ponti – Vigna dell’Impero 1935 2016 – TOSCANA
34. Il Marroneto – Madonna delle Grazie 2013 – TOSCANA
35. Roccapesta – Calestaia 2015 – TOSCANA
36. Frescobaldi – Mormoreto 2016 – TOSCANA
37. Le Potazzine – Brunello di Montalcino 2015 – TOSCANA
38. Donna Olimpia 1898 – Millepassi 2016 – TOSCANA
39. Marisa Cuomo – Fiorduva 2017 – CAMPANIA
40. Santa Barbara – Tardivo ma non tardo 2017 – MARCHE
41. Giovanni Rosso – Barolo Vigna Rionda 2015 – PIEMONTE
42. Isole e Olena – Cepparello 2016 – TOSCANA
43. Zidarich – Vitovska 2017 – FRULI VENEZIA GIULIA
44. Ca’ del Baio – Barbaresco Asili 2016 – PIEMONTE
45. Conte Emo Capodilista – Donna Daria 2016 – VENETO
46. Barale Fratelli- Barolo Bussia 2015 – PIEMONTE
47. Podere Il Carnasciale – Il Caberlot 2016 – TOSCANA48. Elena Fucci – Titolo 2017 – BASILICATA
49. Cavallotto – Barolo Riserva Vignolo 2013 – PIEMONTE
50. Andrea Felici – Il Cantico della Figura 2016 – MARCHE

Ed ecco i premi speciali:

Premio vino promessa al Barricato Bianco 2017 di Fattoria La Vialla;

Premio vino da uve autoctone rosso al Brunello di Montalcino Giodo 2014 di Podere Giodo

Premio vino da uve autoctone bianco al Timorasso Fausto 2015 di Vigne Marina Coppi;

Premio vino pop al Terra Aspra 2013 di Tenuta Marino

Premio vino alfiere del territorio a Petrucci Melo 2016 di Podere Forte;

Premio innovative marketing strategy all’Istituto Trentodoc;

Premio miglior Sommelier a Valentina Bertini,  Wine Manager del Gruppo Langosteria di Milano.

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