Sono 65 le aziende che hanno aderito ad Anteprima Chiaretto, evento promosso dal Consorzio di tutela del Chiaretto di Bardolino e il Consorzio Valtènesi. Un totale di 140 rosé per
un’anteprima che oltre l’annata 2017, vuole approfondire il concetto di Rosé Revolution iniziato
quattro anni fa dai vignaioli gardesani i quali hanno deciso di spostarsi verso la produzione di un vino dal colore rosa molto pallido, più agrumato e floreale, con l’obiettivo di elevare il rosato a portabandiera del loro territorio.
Vediamo di quali numeri parliamo allora:
9 milioni e mezzo di bottiglie, il 12% in più rispetto all’anno prima per il Bardolino Chiaretto e circa 2 milioni per il Valtènesi Chiaretto
Un ottimo riscontro ottenuto soprattutto nei mercati esteri di scandinavia e nordamerica.
La location principale è la Dogana Veneta di Lazise, un paesino in riva al lago dove il tempo pare si sia fermato fra il Medioevo e il 1400. Il castello, le mura, le viette tortuose… un contesto che dà spettacolo.
In questa due giorni di full immersion abbiamo deciso di dividerci e compiti e operare in due modi diversi: ai desk di degustazione per il Bardolino Chiaretto e la degustazione alla cieca di 24 campioni per il Valtènesi Chiaretto.
Bardolino Chiaretto
Frezza azienda di Peschiera con circa 50 anni di storia e 20 ettari porta un campione da vasca che vedrà la bottiglia la prossima settimana.
Annata sfortunata la 2017 soprattutto in questa zona, per gelate primaverili e grandinate che hanno decimato il raccolto (si parla di perdite che vanno dal 30% al 50%).
Vino di estrazione estiva molto fresco e dai profumi floreali sfumati che trova nell’abbinamento con pesce di lago o carni bianche il suo equilibrio. Un’acidità che porta a spasso queste note di fragola croccante fino a fine sorso.
Roccolo del lago
Azienda locale di Lazise a conduzione, agronomica ed enologica, biologica, di 30 ettari.
Proviamo il Roccolè, un IGT per una nuova linea dedicata ai giovani che si mostra con questa sua impronta accennata di mela dove i 12 gr/lt di residuo zuccherino accompagnano un sorso comunque pulito che scivola bene verso una naturale sapidità fitta.
Un ottimo vino da antipasto o per uno spuntino pre-cena al tramonto in riva al lago.
Costadoro
Azienda familiare che parte nel ’73 e attraverso le generazioni giunge a Rachele che conduce insieme al papà l’azienda di 25 ettari di vigneto e 5 di uliveto.
Il Chiaretto Classico fa 12 ore di macerazione a contatto con il mosto. Il più leggero dice Rachele e non posso che darle ragione, lo vedo bene in abbinamento ad una carne bianca leggera o un risottino delicato. Sa di mosto, uva spina e mela golden con sorso morbido e avvolgente.
Il Pink Diamond fa 24 ore di macerazione e anche il colore infatti si intensifica di un rosa chiaretto da manuale. L’acidità si fa più pungente, risulta meno morbido e decisamente scalpitante; lo preferisco anche nei suoi sentori intensi di fragola, mela renetta e lici. Sapidità sciolta da fiume e finale rotondo completano il quadro di un vino accattivante e decisamente beverino.
La sorpresa infine arriva con il metodo classico 24 mesi. Il primo Bardolino metodo classico a detta del produttore, una rarità oggi prodotta da solo un’altra azienda.
Come lo trovo? Diverso. Nel senso buono. Si avvantaggia in primo luogo la complessità olfattiva con note di lime, una lacrima di crema Chantilly, un cucchiaino di fragola appena frullata. In bocca si dispone molto bene rotondeggiante ma con questa spalla acida molto agrumata freschissima che porta a spasso i sentori di fragolina.
Passiamo alla Valténesi
Un’orizzontale dove sono le sfumature a far la differenza. Al naso in generale comanda la fragola, una fragranza che attraverso i calici varia da un’aroma di infusione fino al morso croccante del frutto. Poi la mela Golden, dalla buccia gialla e polpa carnosa e zuccherina.
I migliori assaggi si pregiano anche di sfumature balsamiche mentolate di eucalipto e menta. Infine non possiamo non parlare della mineralità anche qui di territorio e quindi espressa in sfumature delicate, arrotondate, quasi a ricordare i ciottoli del lago.
L’equilibrio del palato si sposta sulle note morbide e avvolgenti di un residuo zuccherino variabile che smussa la bocca, in qualche caso eccessivamente. Fragola con una punta di agrumato a cui si affianca questa sensazione sapida sciolta, anche qui di ciottolo fluviale, più che di sale marino, fitta, veloce e appena percepibile.
Personalmente preferisco le espressioni più intense dove l’acidità più marcata conferisce verve al sorso e porta a spasso ora rametti di erbe aromatiche, ora petali di rosa e fragole con panna.
Fra questi mi piace ricordare i seguenti in ordine di gradimento:
Pratello Valtènesi Riviera del Garda Classico doc Chiaretto 2017
Avanzi Valtènesi Riviera del Garda Clasdico doc Chiaretto ‘Il vino di una notte’ 2017
La Torre Riviera del Garda Classico doc Chiaretto 2017
Costaripa Valtènesi Riviera del Garda Classico Rosamara 2017
È chiaro ciò che questi vini vogliono comunicare; bevibilità senza compromessi, profumi avvolgenti e ammalianti, pulizia del sorso, e, per fortuna, tanta femminilità, non solo nel calice ma anche come immagine.
Infine non preoccupatevi troppo dell’abbinamento.
Sono vini molto gastronomici che chiamano a gran voce differenti pietanze per cui sbizzarritevi come volete fra scaloppine al limone, tinca al forno o una pizza con funghi e salame piccante.