In questi giorni a Milano non sai come vestirti. Se c’è il sole ed esci in pantaloncini c’è il serio rischio di prendersi un malanno, perché un acquazzone verrà a bagnarti completamente. Qualche giorno fa a pranzo, in pieno dibattito #Brexit e in cerca di certezze, ho aperto Ogeaner 2014 di Armin Kobler. Certezze non solo per il tappo a vite: so che i vini di Armin non mi deludono, perché sono schietti, perché hanno tutti una tensione gustativa che non mi fanno stancare.
Ogeaner è uno chardonnay: per impressionarvi potrei dirvi che è molto particolare ma non lo farò, anzi. Ha i tratti tipici del vitigno, ed è riconoscibile dai sentori fruttati, impreziositi da ulteriori profumi floreali. Come dicevo, il meglio viene al palato, quando la sua vena sapida fa un bel duetto con il corpo, senza sovrastarlo né essere sovrastata. Bevibilità, quindi, nella gradita accezione che non fa rima con banalità.
Io l’ho bevuto con gli spaghetti con le sarde alla siciliana, e non saprei dirvi se son finiti prima gli spaghetti o l’Ogeaner. Posso dirvi però che l’abbinamento era azzeccato. La Gran Bretagna, insicura, ha lasciato l’Europa, io invece ho abbracciato la certezza granitica di uno chardonnay davvero buono.