Sapori argentini

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di Maria Laura Giove

Bruce Chatwin scrisse: “Diversivo, distrazione, fantasia, cambiamenti di moda, di cibo, amore e paesaggio. Ne abbiamo bisogno come dell’aria che respiriamo“.
Lo scrittore inglese si riferiva principalmente alle virtù del viaggio ma quando non si può viaggiare fisicamente, le occasioni per cambiare cibo ce le danno serate come quella organizzata da TiBevo giovedì 26 febbraio. Al ristorante The Room infatti, abbiamo avuto la possibilità – e la fortuna – di provare alcuni cibi e vini argentini, consigliati da Sabores Argentinos.

A darmi il benvenuto le tre anime di TiBevo, Matteo Galiano, Ivan Patria e Carla Maienza in una location esclusiva. Un grande loft open space dall’impronta inconfondibilmente newyorkese, caratterizzato da contrasti di elementi architettonici post-industriali ed elementi di raffinato design. Un ambiente forse un po’ troppo in contrasto con lo spirito latino che caratterizza una terra come l’Argentina.

Sapori argentini

Un aperitivo dai sapori sudamericani dove non sono mancate piacevoli scoperte enogastronomiche
Tre i vini in degustazione in abbinamento ai più piatti tipici più rappresentativi preparati nella cucina internazionale di The Room.

Conquest Winery con Fangio 2012 (Torrontes 100%). Vitigno considerato autoctono in Argentina, in realtà trapiantato dalla Galizia dai colonizzatori spagnoli, ma che, in queste terre, soprattutto nella regione di Mendoza ha trovato il suo terroir d’elezione. Il colore è un paglierino con riflessi dorati che fa pensare ad un bianco fresco e beverino, ma già al naso il Torrontes manifesta tutta la sua natura di vitigno aromatico. Perfetto equilibrio tra freschezza e mineralità, morbido e fruttato con un piacevolissimo finale amaricante.

Perfetto con la zuppa locro (nella versione argentina, s’intende!).
Rutini Wines con Trumpeter 2013 (Cabernet Sauvignon 100%). Siamo nella valle di Tupungato, cinquanta miglia a sud della città di Mendoza. Ai piedi delle Ande, le altitudini della valle di Uco vanno da 3.000 a 5.000 piedi sopra il livello del mare.

Al naso dominano gli aromi fruttati, di confettura rossa e cigliegia sotto spirito, con un finale che sfuma su sentori speziati e di rovere. Un vino corposo, con tannini morbidi, dalla discreta eleganza e incredibile freschezza. Proposto in abbinamento a empanadas e tortilla de patatas.

Bodega del Fin del Mundo con Postales del Fin del Mundo 2014 (Malbec 100%). Un vino che nasce nei vigneti di San Patricio del Chanar, nel cuore della Patagonia Argentina. Al naso si apre con profumi di frutti rossi, arricchiti da piacevoli note speziate.

Di medio corpo, al palato risulta piacevolmente fruttato e beverino. Da provare con le Brochette di carne argentina e chorizo servito con salsa di chimichurri.

Il prossimo appuntamento targato TiBevo è per giovedì 17 marzo, presso l’enoteca Le Bollicine, dove andrà in scena “Non far sapere al contadino com’è buono il formaggio con il vino!”, una cena di abbinamento tra quattro formaggi di capra dalle diverse stagionature e quattro vini, dalle bollicine al moscato.

Noi non lo perderemo, e voi?