Lo sappiamo benissimo, non vi scaldate: non è possibile fare previsioni sull’andamento della vendemmia, almeno fino a quando non si saranno provati i primi campioni di vino. 
L’estate 2015 ha avuto temperature massime davvero eccezionali eppure anche quest’anno abbiamo assistito alla concessione all’arricchimento in molte regioni italiane, alcune delle quali “insospettabili”. È un giochino che la politica fa a favore delle grandi aziende, intese aziende dai grandi numeri e poca qualità, o per aiutare produttori massivi che non riescono ad ottenere il grado alcolico nemmeno in un’annata estremamente calda come questa.  Produttori di cui dovremmo fare a meno. Ma questo è un altro discorso, (ne parliamo qui).
È notizia di qualche giorno fa che l’Assoenologi ha fornito una prima stima sulla vendemmia 2015: cresce del +10% in quantità rispetto al 2014 con una produzione di vino che potrebbe aggirarsi tra i 46 e i 47 milioni di ettolitri (dati citati che fanno riferimento al 5-10% della produzione conferita). Produzione in aumento in Piemonte, Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Campania e Puglia. Sardegna e Lombardia mantengono gli stessi quantitativi dell’anno scorso mentre cala la Toscana.
Abbiamo voluto fare un giro virtuale da produttori che il mosto non lo arricchiscono, che il vino lo sanno fare e che si assumono il rischio di annate poco favorevoli.
Karoline Walch dell’azienda Elena Walch di Termeno (BZ), intervistata a fine agosto ci ha rivelato:

Ovviamente è un po’ prematuro parlare della vendemmia ora, i conti si fanno quando il vino è in botte! Comunque a quanto pare la vendemmia di quest´anno dovrebbe essere ottima: le quantità sono medie, personalmente penso che siano anche sotto la media in quanto le uve sembrano più leggere. I bianchi li vedo più importanti degli ultimi due anni, forse un po’ meno freschi ma più profondi, complessi con un po’ meno di acidità. Ma sicuramente sarà una grande annata per i vini rossi, visto il caldo nei mesi di luglio/agosto.


Gabriele Picchi dell’Azienda Vitivinicola Picchi di Casteggio (PV):

La vendemmia 2015 è iniziata in anticipo poiché la stagione
primaverile, e soprattutto quella estiva, sono state calde e poco piovose,
inducendo una maturazione più repentina dell’uva.
La prima varietà raccolta è stata il pinot nero, intorno
alla metà di agosto, naturalmente, si parla di quei cloni da destinare alla spumantizzazione;
si è proseguito poi, i primi giorni di settembre, con le tipologie da rosso. La
qualità è stata molto buona e anche la quantità.
Dopo il pinot nero sono state vendemmiate le varietà moscato
e riesling. Le uve moscato, caratterizzate da un tenore zuccherino elevato,
sono ottime per la produzione del tipico moscato dolce dell’Oltrepò. La varietà
riesling, invece, è quella che fino ad ora ha più risentito del clima secco
estivo, con alcuni importanti cali di produzione. 
Per quanto riguarda l’uva rossa, già in questi giorni di
metà mese, presenta un’ottima concentrazione zuccherina, manifestando però, in
molti casi, sintomi di stress idrico. La provvidenziale pioggia di domenica 13 settembre, se
pur non abbondante, ha contribuito a migliorare la condizione ambientale della
pianta, portandoci a vendemmiare uve rosse di qualità superiore, a volte anche
eccellenti!

Giuseppe Lo Scalzo per Mario Rivetti Vini di Alba (CN):

Courtesy Azienda Mario Rivetti
Fino adesso la vendemmia è andata benissimo, uva perfetta. Lo chardonnay  è sempre un po’ soggetto ai marciumi ma in confronto agli altri anni quest’anno è andata molto bene. In zona uva da un punto di vista quantitativo ce ne è
molta meno, per via delle grandinate e ritengo per le temperature raggiunte (dolcetto l’anno
scorso non l’ha raccolto nessuno), noi per esempio 
abbiamo meno grappoli e più piccoli. Da noi non ha grandinato ma so che poco lontano da qui, a Costigliole d’Asti, ha grandinato chicchi grossi come palline da tennis. Il grande caldo? Beh, noi non abbiamo diradato quasi per nulla, abbiamo aspettato fino a fine luglio e vedendo il caldo che ha fatto abbiamo rischiato ed è andata bene. Ha piovuto poco, i temporali ci hanno solo sfiorato. Qualità ce n’è, più dell’anno scorso. Comunque raccogliere è una cosa, poi in cantina bisogna continuare a lavorare bene per ottenere un buon risultato.  
Francesco Cirelli di Agricola Cirelli, intervistato il 9 settembre ha detto:
Il montepulciano a oggi è pronto: uva
sana, nessun problema sanitario, né oidio né peronospora, bucce molto sane e
croccanti ed annata da macerazioni più brevi. C’è una ricchezza polifenolica
importante e quindi bisognerà ben dosare  le macerazioni, diminuirò di qualche giorno le
macerazioni.
Per il trebbiano bisognerà aspettare perché il grado Babo
non mi soddisfa, stranamente quest’anno vendemmierò prima il montepulciano.
Anche il trebbiano è sano ma con il 3% di oidio, quindi molto basso rispetto –
per esempio – all’anno scorso. Quest’anno abbiamo anche quantità, la natura mi
ha dato quello che mi ha tolto l’anno scorso, tra gli 80 e i 100 quintali all’ettaro
di uva molto sana.   

Enrica Luciani e l’enologo Donato Di Tommaso di Cantine D’uva ci fanno sapere che 
l’annata è stata particolarmente buona per i bianchi che conservano una buona freschezza, nonostante la calura estiva,uve con bucce sane e aromatiche. Per i rossi aziendali la tintilia si approssima alla maturazione e dovrebbe raggiungere una ottima maturazione fenolica, il montepulciano matura lentamente ma già manifesta una ricchezza di colore, il moscato per il passito si avvia all’appassimento in vigna. Ci sono le condizioni perché la vendemmia 2015 sia ricordata come una grande annata.

Courtesy Azienda La Bollina

Concludiamo con l’intervento di Sara Repetto, per La Bollina, intervistata lunedì 21 settembre:
la vendemmia 2015, di certo sarà “Un’ottima annata” e questa volta non è solo il titolo di un film ambientato nel sud della Francia, ma una realtà applicabile sicuramente alla nostra zona del Gavi qui in Monferrato, ma ascoltando anche pareri di colleghi langaroli, direi che per tutti i presupposti sono decisamente molto buoni per riuscire ad avere in questo 2015 grandi vini, insomma, l’eccezione sarebbe proprio non riuscire a creare un nettare degli Dei di livello!
L’estate è stata calda, anzi caldissima, parecchi giorni abbiamo sfiorato i 40 gradi, ma poi i mesi di agosto e settembre si sono “livellati” al clima tipico di queste zone per quel periodo, buona escursione termica ed alcune piogge “strategiche” hanno reso le uve perfette. Post analisi delle stesse, i risultati sono stati molto soddisfacenti, non si può dire però che ci siano quantitativi elevati di uve, si qualità ma poca quantità. Dal nostro canto, come sempre abbiamo iniziato a vendemmiare gli chardonnay ad inizio mese ed a seguire il cortese, concluso proprio venerdì sera, rimane ancora il vigneto di Novi Ligure impiantato a barbera e Nebbiolo, anche lì pero’ quantitativi non esagerati.