di Anna Gelmetti

Entusiasmo,
determinazione e quella passione femminile che ci fa gettare il cuore oltre
l’ostacolo. Ecco il biglietto da visita de Lacontessa, cantina dal nome aristocratico ma schietta e naturale come una
saggia contadina! Una squadra quasi tutta al femminile, sotto il segno
dell’Ariete, che ha saputo dare la propria impronta nel rispetto della natura e
del territorio, ottenendo così nel 2014 la certificazione di azienda biologica.
Incontriamo
9.9, l’ultimo nato, nell’atmosfera carica di suggestioni dell’Oratorio di
Sant’Ambrogio. Come ricorda Alessandro Costantini, curatore di Milano Wine Garden, fino
a metà dell’Ottocento, qui si servivano vini in mescita. Ancora suggerisce come
nel nuovo mondo i vini rossi dal grado alcolico non troppo elevato non suonino
“strani” come in Italia.

Alessia
Berlusconi
presenta 9.9 nel corso del suo primoApe.Blogger & Co., tenutosi lo scorso 14 luglio, con grande umiltà ma anche con un’idea molto precisa:
voleva un vino rosso sotto i 10 gradi, prodotto da un vitigno autoctono. Un
vino “social”, per le donne, basso contenuto calorico e ricco di antiossidanti.
Ma anche per tutti quegli amici – specialmente uomini – che odiano le bollicine, detestano i
bianchi o più semplicemente per quelli attenti a linea e salute.
9.9 è marzemino in purezza: sulla
vocazione social di questo vitigno, nessun dubbio: “Versa il vino, eccellente
marzemino
” è certamente una frase molto famosa del Don Giovanni di Mozart. è
interessante scoprire che già nel ‘700, era considerato un ottimo vino, adatto
alla convivialità. A quell’epoca, tutto il territorio bresciano, apparteneva
alla Serenissima che qui portò i propri gusti in fatto di vino e vitigni.
Tutto questo ottimismo deve tenere conto anche della difficoltà di riuscire a
contenere il grado alcolico, come ci spiega Giulia Dioni, l’enologa del gruppo.
Perché se è un vino di facile beva è sicuramente difficile da ottenere. Prodotto da tre parcelle diverse in tre diverse
vendemmie per dare bassa gradazione alcolica, aromaticità e infine struttura e
complessità.

Il
vino si presenta di un bel rosso rubino vivace con leggere sfumature violacee.
Mi piace molto il profumo, di buona intensità e persistenza, che ricorda
lamponi e fragoline di bosco. Attenzione non quelle del supermercato! Questo profumo è
la mia madeleine: mi ha ricordato le passeggiate con i miei figli piccoli
sull’altopiano del Renon, dove in mezzo a splendidi boschi, raccoglievano e
mangiavamo lamponi e fragoline appena colte. Sono questi i profumi che sento. Vino
giovane ma che ha ancora tanto da dire nei prossimi anni. 
Perfetta
corrispondenza gusto-olfattiva: gradevole, morbido, invoglia sicuramente il
secondo bicchiere. Ottimo l’abbinamento con i raffinati prodotti di Salumi
Pasini, azienda di eccellenza del territorio lombardo.
Torno
a casa con una bottiglia tutta per me. Aspetto la partenza dei miei figli per
poterla sorseggiare in “beata solitudine”!