I supereroi esistono e non vengono per forza dagli USA o dal Giappone. L’altra sera ne ho conosciuto uno che viene dall’isola di Ichnusa, antico nome della Sardegna.
Più che un supereroe dovrei definirlo un supervino e come i supereroi anche il Karagnanj ha dei poteri superiori ai suoi simili.
Vermentino superiore di Gallura, il Karagnanj di Tondini proviene dalla zona dei colli del Limbara, una zona della provincia di Olbia Tempio che da molte persone del luogo viene chiamata “base lunare Limbara“: i terreni di granito aridi danno davvero l’idea di un paesaggio lunare e i ripetitori telefonici non fanno alimentare ulteriormente questa visione “satellitare”. Da un terroir così, nella selvaggia Gallura, non poteva certo nascere uno “sciacquabotte”.
E infatti il Karagnanj ha messo subito le cose in chiaro, dimostrandosi un campione di razza sin dalla mescita. Ne avevo sentito parlare un gran bene, e non nascondo il timore di trovarmi davanti l’ennesimo piacione parkeriano. Per fortuna la smentita è attivata all’assaggio, e il primo superpotere si è subito mostrato: come Magneto attira a sé i metalli, il Karagnanj ha assorbito la potenza granitica del Limbara e la selvaticità della Gallura. Il calice quasi tremava tanta era la potenza dei profumi, al punto che ho quasi pensato di ritrovarmi davanti Tempesta, l’X-Men che scatena eventi atmosferici.
La prova olfattiva è stata piuttosto un inebriante schiaffo in pieno volto e dalla mineralità percepita ho immaginato di averlo ricevuto dall’Uomo Roccia. In bocca è un tripudio di energia, freschezza, sapidità e note esotiche da far girare la testa (per questa sensazione non c’è bisogno di alcun potere particolare, l’alcool basta e avanza!). Per rendervi l’idea di tale tripudio e potenza gusto olfattiva del Karagnanj vi propongo un giochino: pronunciate tutto d’un fiato i profumi che ho trovato nel calice… se ci riuscite… pronti? cesto di agrumi, pellame (!!!), tè verde, clorofilla, aloe, macchia mediterranea, maracuja, mango, papaia, fiori gialli, pietra focaia. Ok, ci siete riusciti, non avevo dubbi, ma spero di aver reso l’idea dell’impressionante sequenza di note che il Karagnanj propone. Il volume alcolico del 14% è un’ossatura quasi necessaria per sostenere un impianto gustativo di tale generosità e in ogni caso si integrano benissimo nella sua struttura. Perfetto sulla cucina mediterranea di pesce, ma anche carni bianche e – perché no? – su zuppe di mare; tuttavia io lascerei la scelta dell’abbinamento al Karagnanj, non sia mai non dovesse gradire l’accostamento e scatenarvi qualche superpotere contro!!!
Pensato, scritto e degustato dall’InVinato Speciale.