Il vino permette di aprirsi alla gente, aiuta a conoscere, a conoscersi, ad unire le persone, a fare amicizia. Condividere un bicchiere di vino è condividere la piacevolezza, le battute e le cose serie, lo spirito di un momento“. Sono le parole che si possono leggere sul sito di Max Pisu, il comico conosciuto al grande pubblico soprattutto grazie all’interpretazione su Zelig di Tarcisio, l’ingenuo frequentatore di processioni ed animatore di viaggi a Lourdes.

Max ha condiviso con noi il suo rapporto con il vino, ci ha parlato di quello che produce, l’Essé Brut, ha bevuto un calice con noi, scoprendo lentamente la sua immagine di appassionato di vino, senza mai perdere – nemmeno per un attimo – la verve di chi è abituato a far ridere i propri interlocutori, a farli riflettere. Come tutte le #personedivino




Benvenuto ad Appunti di degustazione, Max. Ci hanno colpito molto le parole che scrivi sul tuo sito. In effetti il vino è condivisione, noi lo diciamo sempre! Come arrivi al vino? Qual è stato il tuo percorso?

Ho sempre amato il vino, come consumatore. Facendo serate tra Emilia e Romagna ho conosciuto Lorenzo Tersi che mi ha proposto di imbarcarmi in questa avventura, unitamente a Vallona e Isola, i produttori che mi affiancano in questo sogno divenuto realtà. Del mondo del vino mi piace l’idea di avvicinarmi alle persone che vivono in vigna, che toccano la terra quotidianamente.


A quale modello vi siete ispirati per Essé, se ce n’è stato uno?

Non c’è un vero modello, Essé vuole essere un vino unico nel suo genere, in grado di valorizzare il pignoletto ed esprimere nello stesso momento il territorio. Per il nome volevamo qualcosa di semplice che richiamasse comunque la Francia.

Altri personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport o della politica si sono riscoperti produttori. Hai mai avuto modo di provare i loro vini o confrontarti personalmente con loro? Credi che per tutti sia passione vera o ci sono motivazioni – magari solo all’inizio – decisamente più business?

Ho provato il vino di Ron, che è anche mio socio in Essé: devo dire che mi è piaciuto.

Che vini ti piacciono? Cosa bevi dopo uno spettacolo in teatro?

Mi piace molto l’amarone, lo bevo volentieri. Mi piace anche il Turriga, in cui mi riconosco totalmente, essendo sardo.

Tra la cantina – o la vigna – ed il palcoscenico, dove ti senti più a tuo agio?

Senza dubbio il palcoscenico, ma non sarebbe male un palcoscenico in cantina!

Ci sono più somiglianze o più differenze tra le persone di vino e quelle dello spettacolo?
Trovo che ci siano più somiglianze: entrambi siamo attaccati ai piaceri della vita, bere bene e mangiare bene. Tra le differenze posso dire che i personaggi dello spettacolo… dormono molto di più! 
In questo periodo – tra le altre cose – sei in tour con “Amnesie”. Qual è il vino che invece non dimenticherai mai?
Un vino prodotto da Rocca delle Macie, come si chiamava? (Ride) Ah sì il Ser Gioveto. Lo provai in occasione di una cena a tema a casa di un amico toscano, è eccezionale.
Avete in programma altre tipologie, oltre all’Essè, per il futuro?

Sarebbe bello provare la stessa esperienza con uve bianche abruzzesi, il pecorino o la passerina. 
C’è una zona vitivinicola – italiana o meno – che ti è piaciuta particolarmente?

La Franciacorta mi affascina molto ed i vini che vi si producono mi piacciono tanto.

Ligabue canta “C’è sempre una canzone bagnata un po’ nel vino…” C’è un pezzo teatrale, un’opera bagnata nel vino a cui pensi, ascoltando queste parole?


Come non pensare a Marcellino pane e vino, grande film di Ladislao Vajda del 1955. Un film eccezionale, semplice ma profondo.


Ultima domanda: a Tarcisio piace il vino?

No Tarcisio beve solo spuma, non spumante, proprio… spuma!

L’Essé Millesimato 2013 che beviamo insieme a Max mostra effervescenza esuberante, caratterizzata da una bollicina fine, molto più fine di quello che si potrebbe aspettare da un metodo Charmat. Il naso è gioviale, con intensi sentori vegetali, quasi silvestri, poi timo e fiori di campo. Il gusto è armonico, in linea con quanto percepito al naso. Bocca agile, fresca, sapida. 
Il pregio di questo spumante è senza dubbio la qualità che va di pari passo con la bevibilità, senza compromessi in un senso o nell’altro. Un prodotto diverso, che può andar bene per gli aperitivi rinforzati o per accompagnare un intero pasto a base di pesce.