Giovedì 26 settembre l’associazione Go Wine ha inaugurato il calendario milanese con una serata dedicata ai vini veneti. Il Veneto ha una invidiabile tradizione vinicola, addirittura inarrivabile se si confrontano i numeri della produzione nazionale divisa per regioni, ove fa la parte del leone con oltre sette milioni e mezzo di ettolitri prodotti di cui oltre tre milioni e mezzo di vini a DOC e DOCG (dati WineActs/ ISTAT). In un contesto del genere sarebbe facile trascendere nella scadente produzione massiva, invece il Veneto fa bene anche i prodotti ad uso quotidiano, producendo vini da tavola di qualità che quasi mai deludono le aspettative del consumatore.
La degustazione ha avuto luogo presso l’Hotel Michelangelo di Via Scarlatti, nei pressi della Stazione Centrale, location di prestigio e facilmente raggiungibile.
La platea è numerosa, come ci si aspetta da un esordio stagionale; molti volti conosciuti ma anche parecchie facce nuove: bene, ci sarà modo di fare amicizia e confrontarsi.

Iniziamo con l’Azienda Cecchetto di Tezze di Piave, nel Trevigiano: il primo vino è lo spumante metodo classico Rosa Bruna 2010, ottenuto da raboso in purezza, uva autoctona trevigiana poco conosciuta e molto sottovalutata. Effervescenza fine e prolungata, impatto olfattivo lieve e sorso pieno ed appagante.  Il Manzoni bianco 2012 offre naso franco di pinot bianco e freschezza gustativa di riesling, in un buon connubio finale.

Rosa Bruna di Cecchetto

Di Santa Margherita a Refrontolo proviamo il 52 Prosecco Superiore Rive di Refrontolo Brut 2012, uno charmat fresco, profumato, piacevole e di ottima bevibilità.

52 Rive di Refrontolo di Santa Margherita
Il Lessini Durello Spumante di Cantina di Gambellara è ottenuto esclusivamente da uve durello e in questo prodotto ben dimostrano la propensione alla spumantizzazione; ottenuto da una fermentazione piuttosto breve in autoclave possiede naso agrumato, gusto fresco, ha le caratteristiche tipiche dello spumante ottenuto con metodo charmat e si fa preferire per la buona beva.

Montpré 2009 di Tenuta Chiccheri
La Tenuta Chiccheri di Tregnago, nel Veronese, è fra quelle che più ci hanno impressionato: lo chardonnay Monte Soejo è un metodo classico affinato 18 mesi sui lieviti, fine e molto fresco. Decisamente piacevole il Cuvée del Fondatore Montpré 2009, un blend di chardonnay e pinot nero,  trenta mesi sui lieviti, caratterizzato da una freschezza notevole, sentori erbacei e fragranti, sbuffi balsamici, struttura bilanciata e sapidità fine. Ottimo prodotto, in grado di essere protagonista sia in aperitivi che a cene a base di pesce non molto elaborati.  Passiamo ai rossi: il Valpolicella Superiore 2007, ci piace in special modo, ottenuto da uve corvina e rondinella leggermente appassite, risulta austero e complesso, asciutto e con le giuste caratteristiche strutturali per accompagnare carni alla griglia e selvaggina. Il Ripasso 2011 era stato da poco imbottigliato ed ha manifestato, in prospettiva, buone qualità di struttura e complessità; va tuttavia riprovato tra qualche tempo. L’Amarone 2008 chiude il giro: robusto e vellutato, nella tradizione dei vini di questa tipologia, non ci ha particolarmente impressionato, probabilmente perché merita di essere bevuto tra un po’ di tempo.      

Sei Uno di Bellenda
Umberto Cosmo ci attende presso il banchetto di Bellenda, di Carpesica, nel Trevigiano. La produzione dell’azienda è particolarmente varia ed Umberto ci spiega di aver dovuto fare delle scelte per determinare cosa portare in degustazione; il Prosecco Superiore San Fermo Brut dimostra effervescenza fine e duratura ed a primo acchito sembra un metodo classico, non possedendo prevalenza per i caratteri fruttati tipici dello charmat – pur ben presenti – e virando piuttosto su toni floreali delicati.  Il Prosecco Superiore Sei Uno Brut è un metodo classico di buona fattura, elegante, secco e pulito, è il tipo di spumante che mi piace in modo particolare, dal naso variegato ma non intenso, dal sorso diretto e persistente. Per concludere proviamo il Prosecco Superiore S.C. 1931 Pas dosé 2010, dedicato a Sergio Cosmo, il padre di Umberto, fondatore dell’azienda; è un metodo classico affinato per circa diciotto mesi sui lieviti, dotato di corpo, eleganza e finezza forse insospettabili. Davvero buono.  

Maternigo 2011 dei Fratelli Tedeschi

L’azienda dei Fratelli Tedeschi si trova a San Pietro in Cariano, in frazione Pedemonte, in provincia di Verona ed è dedita alla produzione vinicola da parecchie generazioni. Il Valpolicella Superiore Maternigo 2011 è un cru ottenuto con le tre classiche uve della denominazione; bouquet ampio ed intenso, precede il sorso croccante, nitido, strutturato e soprattutto fresco. Il finale è come ci aspetta lungo e piacevolmente speziato.  
Non c’è stato il tempo di provare altro, peccato: siamo certi che si sarebbe potuto scovare altre chicche venete, frutto del lavoro e della passione di coloro che hanno la fortuna di operare in questa terra a forte vocazione. 
Alla prossima!