Pronti per il week end, amici di Appunti di degustazione? La settimana è stata lunga e faticosa, lo so: Trump è stato eletto presidente degli USA contro molti pronostici. E proprio con Donald Trump iniziamo le AppuntiNews di questa settimana:
Un presidente… vinicolo
Donald Trump fa molte cose e gestisce affari in diversi campi. Tra le sue attività vi è anche un’azienda vinicola: la Trump Winery è una delle realtà più affermate in Virginia, dove può contare su oltre 300 ettari. Ad occuparsi dell’azienda è principalmente il figlio di Donald, Eric, ma il neo presidente ha già fatto sapere al mondo intero che quell’azienda è figlia sua. Pochi mesi fa durante la campagna elettorale in Florida, infatti, Trump ricordò in conferenza stampa come la sua Trump Winery fosse “la più grande azienda vinicola sulla costa orientale“. Non abbiamo provato i vini di Trump e non sappiamo nemmeno se l’azienda naviga in buone acque o è destinata alla fine della Trump Airlines, la Trump University, la Trump Vodka e la Trump Steaks. Vale a dire prima il fallimento e poi l’oblio. Di sicuro speriamo che organoletticamente non assomiglino all’arrogante produttore. Neanche un po’.
65 anni e non… berli!
L’ONAV, Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino, li ha celebrati al Teatro Alfieri di Asti, con uno spettacolo che ha ripercorso le tappe fondamentali della sua storia grazie agli interventi di soci storici che negli anni hanno contribuito a renderla ciò che è oggi, agli enologi e ai viticoltori che hanno sempre trovato nell’Organizzazione un valido riferimento per avvicinare il pubblico al mondo del vino. Lo spettacolo è stato impreziosito dai danzatori della One Thousand Dance, coreografati da Luca Rapis, e da cantanti lirici diretti dal Maestro Andrea Albertini.
Ciliegina sulla torta è stata la presentazione del libro “I Primi 65 Anni” in cui viene raccontata l’evoluzione del mondo enologico in Italia e la nascita e la crescita dell’ONAV, in un percorso fatto di racconti, testimonianze e piacevoli aneddoti.
Noi ci accodiamo agli auguri, con la certezza che i “secondi” 65 saranno ancora più ricchi di soddisfazioni dei primi!
Verona caput… vini!
Great Wine Capitals ha scelto: sarà Verona a rappresentare l’Italia nel mondo. Il network riunisce dieci grandi città in zone ad alta vocazione vitivinicola, al fine di favorire gli scambi commerciali e turistici tra le più importanti aree vinicole del mondo, valorizzando ed energizzando l’effetto positivo dell’enoturismo. Verona va quindi ad aggiungersi ad Adelaide in Australia, Bilbao (Spagna), Bordeaux (Francia), Città del Capo (Sudafrica), Mainz (Germania), Mendoza (Argentina), Porto (Portogallo), San Francisco (USA) e Valparai’so (Cile).
Un vino cocktail per personalizzarne il gusto
Prevediamo levate di scudi per l’ennesima “invenzione” sul vino entrata recentemente in commercio. Cambridge Consultants ha infatti messo in commercio Vinfusion, una tecnologia ad uso domestico che permette di miscelare chimicamente i valori di 4 diversi vini base, creando centinaia di possibili combinazioni, a piacimento dell’utente. Alla Cambridge Consultants fanno sapere che “Miscelare vini differenti per raggiungere una determinata sfumatura è in realtà un metodo di vinificazione impiegato con successo da secoli: una delle sfide è capire il complesso rapporto tra il sapore finale e le proporzioni dei vini utilizzati per la miscele. Così abbiamo analizzato il modo in cui i consumatori valutano e scelgono il vino, organizzando prove di assaggio per capire come loro percepiscano gli aromi e descrivano i sapori.“. I vini base sono pinot nero, merlot, syrah e moscato rosso (sic): dopo averli provati l’utente sarà coadiuvato dall’immancabile app a sua disposizione nel miscelarli in base ai propri gusti.