Ad Appunti di degustazione sappiamo quanto è importante restare informati su ciò che accade nel mondo del vino. Ecco perché ogni venerdì pubblicheremo un post con una sintesi delle news più importanti, divertenti o in grado di scatenare dibattito. Perché come il vino anche le notizie sono da condividere.
Ecco le sette notizie selezionate per voi di questa settimana:

Non è più tempo di Collisioni.
Collisioni ahinoi è terminato. Il Festival “agri-rock” di Barolo quest’anno ha ospitato, tra gli altri, Sir Elton John al quale il direttore artistico del festival Filippo Taricco ha donato una bottiglia di Barolo 2012 dell’Enoteca del Barolo, per l’occasione  “vestita” dall’artista Sandro Chia, esponente di spicco della transavanguardia e produttore di Brunello a Montalcino con Castello Romitorio. Un modo brillante per festeggiare i cinquanta anni della DOC, ottenuta nel 1966. Auguri Barolo!
Al ristorante senza veli.
Aria nuova nei ristoranti milanesi: lo scorso 15 luglio si è tenuta la prima cena in Italia per nudisti al ristorante L’italoamericano di Cerro Maggiore, a pochi chilometri dal capoluogo meneghino. Gli ingredienti della serata sono stati musica e cibi gourmet, proibito l’uso del cellulare, consentiti soltanto borsette con effetti personali ed asciugamani per sedersi. I clienti sono arrivati e si sono spogliati in una stanza appositamente predisposta, dopodiché hanno raggiunto la sala per mangiare e quattro salti a ritmo di musica. È stato un successone, le cene nudiste verranno riproposte con cadenza regolare. Bene, finalmente la finirò di macchiarmi la camicia mentre verso il vino rosso!  

Vino, bombe e rivoluzione

Si chiama CRAV – Comité régional d’action viticole ed è composto da vignaioli occitani che amano definirsi radicali, ma non nel senso che pensiamo noi. Non si limitano a manifestazioni pacifiche e slogan irriverenti contro la politica, no: è un gruppo clandestino nato nel 1907 e nel corso degli anni operando tra l’Occitania e la Catalogna si è reso responsabile di numerosi danneggiamenti, incendi, rapimenti, attentati dinamitardi compiuti nel nome dell’autonomia e contro il potere statale. Nel 1998, per esempio, dopo una gelata che danneggiò seriamente le vigne nell’Aude fecero saltare in aria il Centre des Impôts a Narbonne scrivendo la parola “gelo” sui muri: in questo modo i viticoltori del CRAV fecero pervenire un messaggio alle autorità, che avevano respinto una richiesta di 145 milioni di franchi quale indennizzo. 
Nella notte tra il 19 e il 20 luglio scorsi il CRAV ha colpito ancora: un manipolo di 30 persone, armate di piedi di porco e spranghe ha fatto devastato e incendiato la sede della Sudvin situata a Maureilhan Béziers, nella regione di Languedoc-Roussillon. La “colpa” della Sudvin sarebbe quella di appartenere al produttore cooperativo Vinadeis, uno dei più grandi della regione. Un appartenente del CRAV ha rilasciato a una telecamera di sorveglianza della Sudvin una dichiarazione: “Siamo a un mese dalla vendemmia e le nostre cantine sono piene perché c’è troppo vino che proviene dall’estero, importato da Vinadeis. I primi responsabili sono gruppi di produttori che importano vino a buon mercato “. Una dichiarazione di guerra alla politica autoritaria dei grandi produttori, quindi. Un nobile obiettivo, forse, ma perseguito certamente con sistemi deprecabili.
    

Ciucciati il calzino!
Provocazione? Mossa di marketing? O prodotto super raffinato per tasche capienti? Comunque sia il calzificio Bresciani di Spirano, nel Bergamasco, ha ottenuto il risultato di far parlare di sé, iniziando a produrre delle calze con cachemire lavorato in fase di follatura in un bagno di champagne. Roba da russi o arabi ricchi, che infatti pare ne facciano incetta. Allora sì che finalmente potremo citare Bart Simpson ed il suo celebre Ciucciati il calzino!

Boom del vino in lattina negli USA.
Puristi dell’eno-packaging state pronti perché la notizia è una bomba: negli Stati Uniti le vendite di vino in lattina nell’ultimo anno sono aumentate del 125% arrivando a un valore di 6,4 milioni di dollari. Cifre ancora relativamente piccole, se raffrontate a quelle del mercato vinicolo statunitense, ma significative, poiché il trend sembra essere in inarrestabile ascesa. Viene da chiedersi: ma costoro che bevono – sempre di più – il vino in lattina sono gli stessi che bevono anche il nostro buon vino italiano?
Birra come se piovesse (ma solo dove costa meno).
Direste che è Bratislava la città europea dove la birra costa meno? Ebbene sì, con una media di 1,47 euro per una bottiglia di birra da 33 cl. E la più cara? L’aristocratica Losanna dove la… media si impenna fino a 8,47 euro. Sono i risultati di uno studio pubblicato da GoEuro dal quale si deduce che conviene di più bere una buona birra anche a Kiev (1,48 euro) e a Cracovia (1,67 euro), mentre si spende un po’ di più a Zurigo (5,07 euro) e a Oslo (4,96 euro). Bratislava… arriviamo!
Tanti auguri Slow Food!
Era il 1986 quando Carlo Petrini decise di replicare – non senza polemica – alla diffusione dei fast food e della loro filosofia, costituendo una associazione impegnata nella difesa dell’agricoltura e delle tradizioni eno-gastronomiche, nella salvaguardia della biodiversità e della qualità ambientale. Slow Food compie trenta anni e le Poste italiane celebrano l’evento con l’emissione di un francobollo speciale, raffigurante la chiocciola colorata, simbolo dell’associazione.
E allora diciamolo molto lentamente:
b u o n  c o m p l e a n n o  S l o w  F o o d !