Tra temporali e impennate del termometro, è dura seguire il mondo del vino e tenersi aggiornati. Ma ci pensiamo noi con AppuntiNews: ecco le sette notizie di questa settimana!
Un Barolo a Stelle e Strisce
La notizia era nell’aria ma quando è giunta ha fatto rumore: Vietti, storica azienda di Castiglione Falletto, è stata acquisita da Krause Holdings di proprietà dello statunitense Kyle J. Krause.
Le cifre esatte dell’affare non sono note, ma pare che ci si aggiri intorno ai 50 milioni di sonanti euro. Mica male, no?! Di fatto la cantina, le vigne e il marchio sono ora di proprietà americana mentre la direzione rimane italiana: Luca Currado rimarrà CEO e direttore tecnico e Mario Cordero continuerà ad occuparsi del marketing.
Questa è la prima cessione di un certo valore a un investitore estero e già si affacciano i primi dubbi. Ci mettono solo i soldi o vorranno dire la loro, da un punto di vista tecnico? E cambieranno lo stile dei vini in base al mercato, in barba alla tradizione?
Un nostro amico produttore di Langa ha fatto una riflessione: a queste cifre, d’ora in poi chi potrà dire di no? Giusto: chi potrà?
Potenza della musica
Altro che trattamenti e intrugli chimici! In Loira il mal d’esca si cura con la musica. Era il 1992 quando Joel Sternheimer, fisico e musicista francese, ideò una tecnica idonea a inibire o stimolare la sintesi di una proteina nelle piante attraverso la riproduzione di frequenze e timbri particolari, denominati proteodie. Il Domaine Huet a Vouvray per quattro anni ha sottoposto le viti a un concerto di proteodie per due volte al giorno e la mortalità fra le piante è scesa del 40% rispetto ad appezzamenti di vigneto non sottoposti a trattamento musicale, dimostrando scientificamente che la musica fa bene!
Sternheimer ha scoperto le vibrazioni emesse dagli amminoacidi nel processo di formazione delle proteine e le ha trascritte in equivalenti note musicali: la composizione di una proteina può essere così tradotta in una precisa successione di note (denominata appunto proteodies). Utilizzando la sequenza sonora corrispondente a una determinata proteina, è possibile stimolarne o inibirne la funzione, in modo reversibile.

Champagne in mare. L’ultima prodezza dei #RichKids.

 Va bene farsi fotografare sul jet personale con il tavolino cosparso di dollari. Ok anche ostentare i propri costosissimi orologi manco fossero colorati Swatch dell’anno scorso. Possiamo accettare persino aperture avventate di Veuve Cliquot a bordo piscina con spruzzi modello Rosberg sul podio.

Ma gettare in mare del Dom Perignon, probabilmente mentre siete a bordo di uno yacht grande come una città di medie dimensioni, beh, no, non ve lo possiamo perdonare. È l’ultima provocazione dei RichKids, figli ricchissimi di padri e madri straricchi, le cui gesta possono essere seguite sui social attraverso il loro hashtag.

Ci uniamo al coro di disapprovazione che tale schiaffo alla miseria ha generato. Noi di Appunti di degustazione vogliamo aggiungere: gentili RichKids, la prossima volta, fatelo con la Coca Cola. E lo champagne datelo a noi.

Birra artigianale: finalmente è legge!
La legge che tutela la birra artigianale in Italia è finalmente stata approvata, rinnovando la legislazione sul tema che era ancora rimasta al 1962. Ora l’articolo 35 della  nuova legge modifica il vecchio disposto: si definisce birra artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione.
Per la prima volta, quindi, la legislazione italiana marca la differenza tra microbirrifici e grandi impianti industriali, finora affiancati sugli stessi livelli sia per le imposizioni fiscali che per la complessità degli adempimenti. E quando un birrifico potrà ritenersi “piccolo”?
Ai fini del presente comma si intende per piccolo birrificio indipendente un birrificio che sia legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale altrui e la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi.
Il fenomeno dei microbirrifici in Italia è sotto gli occhi di tutti: uno studio della Coldiretti rivela che negli ultimi dieci anni sono aumentati del 1900%! Un vero boom! In alto i boccali, viva la birra artigianale! 

Google e il vino.

 L’agenzia specializzata SEMrush ha diffuso un Rapporto Analytics a proposito delle ricerche su Google degli Italiani in ambito enologico ed alcolico in generale. Ebbene nell’ultimo anno la parola più ricercata è stata “whisky” con 27.100 ricerche, seguita da “champagne” e “birra“.

Solo dopo viene “vino” con 18.100 ricerche.  Ma sì, che importa? Cerchiamolo meno in rete e beviamone di più!

Vino italiano & Olimpiadi? Mi pare giusto!
Se alle Olimpiadi di Rio, in programma dal 5 al 21 agosto, ci sarà occasione di festeggiare i nostri atleti, beh quest’anno il vino certo non mancherà. L’ Unione Italiana Vini infatti sarà partner di Casa Italia, ospitata presso il Costa Brava Clube, Club storico di Rio de Janeiro progettato dall’architetto Ricardo Menescal. Dopotutto cos’è che aggrega noi Italiani più di ogni altra cosa? Lo sport e una buona bottiglia di vino. Forza Azzurri!
Trenta candeline di birra.

 È iniziata mercoledì e proseguirà a Piozzo (CN) per tutta la settimana la Grande Festa per il trentesimo compleanno di Baladin, la notissima birra artigianale creata da Teo Musso. L’occasione è anche quella di inaugurare nuovo stabilimento di produzione, un vecchio cascinale trasformato in un mega birrificio di 70 mila metri.

Birrificio ma non solo: nella primavera del 2017 verrà inaugurata l’area destinata all’Open Garden; la domenica ospiterà il mercato dei contadini del territorio, si faranno le farine e ogni mese un macellaio diverso verrà a vendere la propria carne. Festa e convivialità, quindi. Nel nome della buona birra! Auguri, Baladin!