Il gioco degli scacchi è qualcosa di più di un gioco: celebre in tutto il mondo, al punto che apostrofarlo gioco da tavolo, risulta riduttivo. Ciascuno gioca a scacchi con una propria filosofia, anche se ogni pezzo degli scacchi ha caratteristiche proprie, si muove in modo diverso da tutti gli altri, con conseguente abilità e vulnerabilità legate a tale unicità. 
Come il vino? Come il vino, perché no?! Re, regina, torre, alfiere, cavallo e pedone. C’è sicuramente un abbinamento adatto per tutti. 
Cominciamo a giocare… Anna i bianchi e Vincenzo i neri.
Il Bianco muove per primo.
Pedone bianco – Il pedone si muove in avanti di una sola casella e mangia diagonalmente. Sembra un Davide contro Golia e la forma da piccolo nanetto è effettivamente molto tenera. Ma non sono poche le partite in cui la vittoria è data proprio dal nostro pedoncino.
Albariño 2014 – Pazo Baión – 100% albarino, 13° vol., proveniente da un’unica vigna di circa 45-50 anni, 30 mesi sui lieviti e 12 in bottiglia. Al naso fiori bianchi, leggermente citrino, mineralità data dal terroir che ritroviamo al palato. Morbido ma al contempo fresco, fine e molto elegante. La Guida Penin lo ha definito il miglior bianco di Spagna
Pedone nero – Fante coraggioso in prima linea, vera carne da cannone, sempre pronto a immolarsi per aprire varchi nelle difese avversarie. Come un vino a tutto pasto, pronto abbastanza in tempi relativamente recenti e con grande piacevolezza ci allieta nei pranzi, o cene, di tutti i giorni. Ce ne sarebbero un’infinità, ma dobbiamo concentrarci su quello che ha caratteristiche da apripista.
Dogliani DOCG 2011 – Podere Luigi Einaudi – 100% Dolcetto – 13,5° vol. – Ha sufficiente personalità, una duttilità che gli consente di affiancarsi a molte preparazioni culinarie, freschezza, equilibrio. È un vino che può sempre esserci, da solo per un pasto casalingo, oppure come primo vino tra i rossi durante un evento più formale. 
Torre bianca – Si muove verticalmente e orizzontalmente e mangia quindi su queste assi. È l’unico pezzo che può permettersi di fare l’arrocco con il Re per strategia difensiva. In assoluto il mio pezzo preferito, nonostante la forma molto meno elegante di altri compagni. Ma è innegabile l’importanza di questa strutturatissima pedina. Non è una pedina umana, non è animale … una fortezza difensiva ma un attaccante micidiale.
Malvasia di Bosa Riserva 2011 – Bianco DOC – Giovanni Battista Columbu – 100% Malvasia di Sardegna – 16° vol. – 36 mesi in botti scolme di castagno da 500 l., due anni di sui lieviti flor. Colore topazio intenso, solenne scende nel bicchiere. All’olfatto, davvero ampio, nocciola, toffee, agrumi canditi. Al palato l’alcol non disturba ma avvolge la bocca con sentori tostati, buona freschezza, finale di mandorla amara e una persistenza davvero notevole. 
Infuria la battaglia ormai, i pedoni hanno mosso le acque e scatenato le tattiche degli avversari, il Dolcetto-pedone non è più sufficiente a respingere gli assalti delle furie dei bianchi. C’è bisogno del supporto dei pezzi con gittata più lunga, capaci di azioni maggiormente incisive.
Alfiere nero – Uno dei primi a muoversi lungo le diagonali, dilaniando in maniera tagliente, aprendo squarci nelle fila avversarie. L’alfiere-vino è dotato necessariamente di acidità, tagliente, netto, verticale. Una dote non così scontata in tanti rossi.
10-undici-12 – IGT – Eugenio Rosi –  100% Cabernet Franc – 13,5° vol. È l’ideale: asciutto, erbaceo, acido, dotato di grande allungo nelle diagonali dove l’alfiere imperversa, ma proteggendo la sua scia con una prolungata persistenza, che gli consente di tornare sui suoi passi, non per ripiego ma per cambio di strategia. Se l’alfiere-Cabernet Franc è sulle diagonali nere, a occupare le bianche troviamo un degno compagno.
Istrice 2012 – Alto Adige DOC – Elena Walch – 90% Cabernet Sauvignon, 10% Cabernet Franc – 13,5° vol. Caratterizzato anch’esso da potente freschezza e improvvisi slanci, è l’alter ego ideale di Rosi. Condurranno la stessa battaglia, con identiche strategie, ma su posizioni che non si incroceranno mai con quelle su cui si muove l’omologo.

Dopo un inizio comunque scoppiettante, la partita entra nel vivo. Come quale vino risponderanno i bianchi lo vedremo presto!

(continua)