Fino a quando non sarà possibile clonarci sarà impossibile partecipare a tutti gli eventi del mondo del vino: ciò comporta fare dolorose rinunce. Per quest’anno abbiamo chiesto a Cinzia Novara di seguire per noi l’annuale edizione di ViniVeri, a Cerea. Ci ha scritto il suo resoconto:

Anche quest’anno a Cerea non poteva mancare Vini Veri, giunta ormai alla sua XII edizione. In questi eventi è possibile fare un viaggio con il palato e soprattutto con la mente attraversando parte dell’Europa (Germania, Francia, Slovenia, Spagna) e dell’Italia. Vi riporto gli appunti del mio “viaggio”, caratterizzato dall’incontro con alcuni interessanti produttori, capaci di trasmettermi il cuore della filosofia di Vini Veri. Il claim dell’evento – e di tutto il consorzio – è “Vini secondo Natura“: le aziende che ne fanno parte, infatti, si impegnano a produrre un vino “ottenuto semplicemente attraverso l’uva di origine, da agricoltura non contaminata dall’uso di OGM e da pratiche di coltivazione con chimica di sintesi ed in cantina senza l’uso di sostanze aggiunte (ad eccezione di ridotte quantità di solfiti) e senza stabilizzazioni forzate”, come ha scritto il presidente del Consorzio Gianfranco Bea nell’introduzione alla guida di quest’anno. Sarebbe bello condividere tutti gli incontri e gli assaggi interessanti che ho fatto, ma per una lettura più rapida e allo stesso tempo interessante, ho selezionato i produttori che mi hanno più colpito.

Situata lungo le rive del Danubio, è una delle più antiche cantine dell’Austria, addirittura una delle prime ad aver sposato i principi “biodinamici” nella produzione del vino. La famiglia Saachs, che è proprietaria della tenuta fin dal 1894, coltiva in 22 ettari di terreno principalmente riesling, gruner veltliner, neuburger e altre varietà di uve. La filosofia familiare è indirizzata a produrre vini di grande pienezza di profumi, complessità, grande potenzialità d’invecchiamento che rispecchino perfettamente il terroir. Tra i numerosi assaggi spiccano Nikolaihof Vinothek Riesling 1997 (17 anni d’invecchiamento in botte grande) per la sua freschezza, struttura e persistenza nonostante gli anni passati e il Nikolaihof Nikolauswein Trockenbeerenauslese 2005 per il suo colore meraviglioso dorato brillante, la sua dolcezza per nulla stucchevole bilanciata da una piena freschezza, ideale in abbinamento con formaggi erborinati.
Azienda del Lago di Cavedine, zona ideale per coltivare vitigni come nosiola, chardonnay, cabernet franc, merlot e schiava. La famiglia Pedrotti produce vino dal 1912 nel totale rispetto dell’identità del territorio e delle uve. I vini come la Nosiola, il Rebo e il Vino Santo rispecchiano a pieno questa identità. Ve li consiglio.
Piccola azienda della famiglia Rizzolio dal 1948 proprietaria di 5 ettari di terreno di cui 3,6 a vigneto e 1,2 a noccioleto. Posizionata in una delle sottozone più vocate del Barbaresco il cui un terreno è ricco di una notevole componente minerale, produce vini che hanno carattere e finezza. Interessanti la Barbera d’Alba DOC Superiore Donna Elena 2012 con il suo profumo complesso che va dalla frutta sotto spirito di ciliegia, prugna e amarena, alle spezie dolci come cannella e chiodi di garofano e in bocca un tannino equilibrato, eleganza e persistenza; il Barbaresco DOCG Tre Stelle 2012 ha riflessi aranciati, note di rosa e viola, prugna matura, liquirizia, tabacco e cioccolato, tannino vivo ed notevole persistenza; infine il Barbaresco DOCG Rio Sordo 2012 di colore rosso granato con riflessi aranciati, regala al naso note di confettura di frutti di bosco, spezie, pepe e cuoio, finezza ed eleganza anche in bocca.
Odilio Antoniotti
I vini più interessanti prodotti dalla famiglia Antoniotti sono il Pramartel 2012 ottenuto da nebbiolo, croatina, vespolina e uva rara: di colore rubino trasparente, note di lampone e ribes, in bocca piacevole con finale fruttato. Segnalo il Bramaterra 2011 ottenuto con le stesse uve del Pramartel, con un olfatto ricco e complesso, frutta rossa matura e note balsamiche, spezie come cannella e pepe, fresco, sapido con un deciso tannino.
Condotta da Eleonora Rossi e Marco Casolanetti, l’azienda produce il Kurni, ottenuto da una selezione accurata di Montepulciano da vigne di età fino a 90 anni. Nonostante questo vino sia solo dell’ultima vendemmia esprime già la sua massima potenzialità: potenza ed eleganza, finezza e e la promessa di una grande longevità. 
Ferrandes
Piccola azienda vitivinicola a conduzione familiare che coltiva biologicamente i terreni terrazzati sull’isola di Pantelleria. La fertilità della terra vulcanica favorisce la produzione di capperi, uva passa e il noto Passito di Pantelleria, che colpisce per la sua dolcezza non stucchevole, note di albicocca candita, uva passa, balsamicità di menta ed eucalipto e soprattutto piacevole freschezza.