Si è conclusa tre giorni fa la vendemmia della più vecchia vigna del mondo, situata in un paesino altoatesino, a ridosso di un muro del Castello Katzenzungen, vicino Prissiano, a venti chilometri da Bolzano.
Si chiama Versoaln ed è una vite autoctona che cresce su una pergola di castagno da più di 350 anni a seicento metri di altitudine, in condizioni ambientali favorevoli, tanto che la terribile fillossera non l’ha neppure sfiorata, subendo invece qualche danno dal mal dell’esca (malattia piuttosto comune tra le vielle vigne). Clima equilibrato, altitudine, terreno drenante hanno contributo in modo determinante alla longevità della pianta.
Nessuna altra vigna al mondo può vantare una età così avanzata, salvo la slovena Stara trta, a Mariborg. L’origine del nome ha diverse varianti: la più accreditata è quella che vede in Versoaln l’accezione dialettale di “assicurare con le corde”, riconducibile al faticoso trasporto cui le uve raccolte erano soggette per via del pendio ove le viti sono allocate.
Quest’anno la vendemmia, estesa a tutti i trecentocinquanta metri quadri di superficie che costituiscono il vigneto, ha prodotto circa trecento chilogrammi di uva, che gli uomini e le donne della Cantina del Centro Sperimentale Laimburg, prestigioso polo scientifico nell’ambito dell’agricoltura e della viticoltura in Alto Adige, imbottiglieranno in trecento preziose bottiglie.
La tutela di questo patrimonio è affidata ai giardini di Castel Trauttmansdorff, presso i quali, nell’ambito di speciali degustazioni, è possibile provare il Versoaln, fruttato, intenso e dalle particolari caratteristiche organolettiche, tra cui una spiccata acidità.