Era da un pò di tempo che cercavo di organizzare con amici vecchi e nuovi e nonostante i soliti imprevisti, defezioni dell’ultim’ora, ansia da prestazione e tempi decisamente ristretti ce l’ho fatta!
Anzi, ce l’abbiamo fatta dato che senza la mia “compagna” (o fidanzata se preferite) non sarei andato molto più in là di focaccia-salumi-formaggi… che comunque è sempre un bel cenare per carità. (Giusto per fare un esempio.)
Tema: Piemonte.

Ora, per problemi di tempo (e impossibilità a prendere ulteriori appunti) non mi soffermerò a lungo su ciascuna bottiglia. Farò una carrellata e approfondirò quello che secondo me è stata la star della serata: il Gattinara base di Travaglini; non prima però di aver reso grande onore alle pietanze e alla chef.
Abbiamo (avuto) nell’ordine:
  • Formaggi assortiti fra cui Toma Piemontese, Marzolino Toscano (biologico), Pecorino (biologico). abbinati a marmellata di fichi, marmellata di mele cotogne e miele di eucalipto.
  • Carciofini, caponata siciliana, olive ecc.
  • Quattro tipologie di pane: semi di zucca,  cereali, di segale e normale (noioso non vi pare?).
  • Olio superbiologico di produzione propria.
  • Due torte salate: funghi e zucchine (pasta brisè non sfoglia).
  • Arancinette palermitane mignon (ricordate la delusione dell’altra volta? Abbiamo rimediato in casa).
e dulcis in fundo…
  • Parfait di mandorle (anche questo fatto in casa).
Quasi tutto…
Come ben potete immaginare tutto questo ha necessariamente richiesto una certa quantità di beveraggi.
Troviamo quindi in ordine di apertura:
  • Cuvèe Tradizionale 2007 Brut Metodo Classico, Orsolani. 
Da uve Erbaluce risulta discretamente aromatico. Spicca il varietale, buona la mineralità, sommessi invece, i lieviti; “ha fatto una mezz’oretta” come ha detto F..  Senza infamia e senza lode, un prodotto comuque apprezzabile e diverso dal Franciacorta o Trento Doc. Da accompagnamento.
  • Napolèon 2007, Donnas (lo so, lo so è Valdostano ma è “quasi” Piemonte)
Il nebbiolo ha tanti nomi quasi quante sono le regioni dove cresce; qui si chiama Picoutener. Rubino tendente al granato risulta decisamente speziato; emergono la frutta cotta e la nota ematica. Al gusto buona la corrispondenza con le spezie. Tannino pacato ma “asciuga” bene alla lunga. 
  • Gattinara 2003, Nervi
Di colore rubino/granato permeabile presenta un bel naso speziato e lievemente balsamico con sentori di chinotto e nota ematica. E’ stranamente fresco per essere un 2003 non presenta segni di “cottura”. Discretamente elegante e persistente ha una buona struttura e un’elevata bevibilità. Crediamo che stesse approciando la via della maturità. 
  • Gattinara 2005, Travaglini
The queen of the night in my humble opinion. Per dovere di cronaca riporto che ci sono stati pareri contrastanti in merito.
Limpido di un bellissimo rosso granato scende consistente. I profumi non sono fortissimi ma sono tutti lì: nota balsamica, frutti rossi, amarena (intensa sensazione), mora, lieve frutta cotta, speziatura, chiodi di garofano forse. Un naso fine.
Al gusto è ancora fresco e morbido con un tannino ben presente ma integrato nel frutto, non da fastidio. E’ il più equilibrato della serata. In definitiva ben strutturato ed elegante, il Gattinara di Travaglini piace. Anche in questo caso potevamo attenderlo ancora qualche anno.
83/100
  • Barbaresco 2007, Ronchi
Rosso rubino con unghia granata, consistente. Al naso è intenso e sprigiona soprattutto profumi secondari e terziari di pepe bianco e leggera tostatura.
In bocca il tannino è deciso; asciuga molto e a lungo. Personalmente l’ho sentito robusto però, non facile considerando la giovinezza e la grande struttura. Sicuramente il migliore per potenzialità future.
  • Barolo Terre 2007, D.G.I.
A questo punto sono un piuttosto “pieno” e l’obbiettività inizia a scemare. Il Barbaresco è risultato abbastanza pesante. Solo un paio di considerazioni generali dunque.
Rosso granato e consistente ricordo soprattutto i sentori della frutta cotta. Acidità discreta, tannino rustico, ruvido. Pronto solo sulla carta, lontano dalla massima espressione. Godibile si, ma…
Concludiamo il banchetto con un vino alla cieca. Un test così, tanto per. L’ho provato in estate in Sicilia. Rubino scuro, pepe e spezie al naso. Vino sfuso, giovane e fresco, senza grosse pretese ma non male.
Ebbene è buono al naso, al gusto è risultato beh, imbevibile, aspirino e squilibrato.
Peccato ci sono rimasto male.
Grande serata che ha spostato più volte l’attenzione sul cibo piuttosto che sul vino perchè mi pare sia mancato “il” vino principe.
Sono comunque molto soddisfatto e non vedo l’ora che qualcuno di noi organizzi una nuova degustazione, magari completamente alla cieca. Ne vedremo delle belle mi sa.
Lineup vini