Come anticipato qualche post fa (Degustazione: Pedro Ximenez…) ho avuto la fortuna di provare il Charpentier in occasione di una degustazione collettiva in AIS.
Prevalentemente da uve Pinot Meunier questo Cru Superior nasce nella Vallé de la Marne, circa 150 km a sud di Parigi, da terreni gessosi ricchi di fossili marini.

Senza voler andare troppo a fondo, ho imparato che il Pinot Meunier è un’uva particolare per lo Champagne. In generale infatti:
– Resiste alle gelate.
– Matura abbastanza presto.
– Ha un’acidità minore e pertanto dà prodotti più morbidi.
Diciamolo chiaramente non ha l’eleganza dello Chardonnay né tantomento la struttura del Pinot Nero; 
ciononostante, per i motivi sopra elencati è, talvolta, fondamentale per l’assemblaggio della Cuveé.
Serve un pò a sistemare le cose!
Il Charpentier Terre d’emotion comunque, ha ben pochi (nessuno?) difetti per quanto mi riguarda.
Di un brillante giallo oro mostra bollicine abbondanti, dense e fini che durano fino quasi a bicchiere vuoto.
Al naso vengo colpito da intensi e ed eleganti profumi di farina all’inizio, lievito dunque, poi mollica di pane appena cotto.E’ leggermente aromatico, franco, ampio e assolutamente minerale.
Un’evoluzione continua a distanza di pochi minuti.
Abbiamo il “permesso” di bere finalmente.

😀

Perfetta corrispondenza gusto-olfattiva! Ma, in più, sa di pasticcini! Assurdo…avete presente i bignè? La pasticceria mignon? Ecco, favoloso!
Qualcuno dice “gessoso come il terreno da cui proviene”.
E’ fresco e sapido (c’era il mare nella Marna qualche milione di anni fa) e stimola ottimamente l’appetito.
Equilibrato.
Molto intenso al gusto.
Persistente.
Eccellente.
Avrei voluto sostare all’infinito.
Siamo passati al San Jospeh, Domaine Philippe Faury.