Per Gabriele “5 calici” e me la presentazione della Guida Vitae dell’Associazione Italiana Sommelier è sempre un momento di soddisfazione. Nel nostro piccolo, anzi piccolissimo, ci sentiamo – suppongo legittimamente – genitori della guida, avendo partecipato da degustatori anche quest’anno alle batterie per la valutazione dei vini lombardi. Sappiamo quanta passione c’è dietro la creazione del volume, quanti sacrifici e quanta professionalità.
Chi ci legge con una certa regolarità sa che sul ruolo odierno delle guide sui vini, tuttavia, siamo scettici: il web e la maggiore volontà di conoscenza da parte del consumatore hanno sparigliato le carte.
Occorre stare al passo anzi, se possibile, anticipare le tendenze indovinando le esigenze del lettore che non è più solo lettore: oggi chi prende in mano una guida è un curioso, un consumatore, un appassionato, un turista e un professionista del vino e tornerà a consultarla non solo se avrà trovato le informazioni che cercava ma anche se avrà appreso ulteriori indicazioni utili.
La descrizione organolettica dei vini e la valutazione sono fondamentali, certo, ma serve di più: la consultazione on line, per esempio, è conditio sine qua non per garantire il domani a una guida. In questo ambito l’utente può geolocalizzare una cantina, confrontarne i dati, selezionare i filtri per la propria ricerca, salvare i dati dei propri vini preferiti…
Vitae 2018
Sabato scorso c’eravamo anche noi al The Mall a Milano e così abbiamo potuto toccare la nostra guida, giunta alla quarta edizione e presentata dal presidente nazionale di AIS Antonello Maietta. da Fiorenzo Detti (delegato regione Lombardia) e Hosam Eldin Abou Eleyoun (delegato di Milano).
Gli oltre mille degustatori ufficiali in tutta Italia hanno recensito circa 15.000 vini di 2.500 aziende: un bel lavoro! Confermati i simboli che avevano esordito l’anno scorso: la Freccia di Cupido per i vini coup de cœur, quelli che – indipendentemente dalla fascia di valutazione – hanno trasmesso un intenso valore emozionale e il Salvadanaio, ad individuare i vini che esprimono un elevato profilo produttivo rapportato al prezzo di vendita, alla tipologia e alle caratteristiche del territorio.
Il progetto grafico è caratterizzato dalla liason cromatica del bianco e del nero: codici espressivi del chiaroscuro immortalano immagini di una quotidianità, ora ordinaria ora celebrativa, dalla spiccata tensione narrativa. Dopo il calice, protagonista dell’edizione 2017, il tema di quest’anno insiste sulle mani e sui molti significati che vi si possono dare. Operosità, amicizia, convivialità: tutte cose che si ritrovano nel meraviglioso mondo del vino.
Rispondendo alle esigenze del lettore a cui facevamo riferimento, anche quest’anno Vitae è anche un’app, disponibile su Apple store e Google Play.
Nel corso della presentazione sono stati assegnati 22 Tastevin AIS, destinati ai produttori del vino più rappresentativo della regione di appartenenza.
Antonello Maietta non è intervenuto sulla questione rimbalzata a inizio mese sui social relativa a una sentenza del Tribunale di Roma che avrebbe accertato il plagio, da parte dell’Associazione Italiana Sommelier (AIS), della guida Bibenda. In un comunicato pubblicato qualche giorno fa Maietta ha ribadito che in realtà il Tribunale non ha accertato alcun plagio ma atti di concorrenza sleale e ha specificato che l’associazione farà appello alla sentenza, poiché si ritiene che non sussistano i presupposti per tale contestazione.
Tra i tanti, Intravino si è occupato della querelle, generando un bel po’ di commenti, non tutti favorevoli ad AIS. La nostra posizione, da soci, sommelier e degustatori AIS, non può essere imparziale e tuttavia ci piace esprimerla con rispetto e sobrietà: sono cazzate sciocchezze. Chi ha vissuto la separazione tra AIS e Bibenda o ne ha semplicemente letto le carte, sa quante e quali schermaglie si registrarono tra AIS e l’allora neonata FIS: l’accusa di plagio e concorrenza sleale nei confronti di AIS, è il nostro sospetto, è l’ultimo capitolo della contesa.
È vero che non tutte le guide si somigliano ma sostenere che ci sia del plagio perché – cito la sentenza – “l’esame della guida pubblicata dalla convenuta (ais) evidenzia significative somiglianze con la guida Bibenda in relazione alle dimensioni del volume, al materiale utilizzato per la copertina, alla rilegatura e ai caratteri di stampa adoperati e al formato” ci sembra eccessivo. Abbiamo rispetto per la sentenza del Tribunale, ma attendiamo fiduciosi i successivi gradi di giudizio.
Il banco delle eccellenze
Al The Mall non poteva mancare il banco delle eccellenze, espressione dei vini premiati in Vitae e che attira molti appassionati che non si lasciano sfuggire l’occasione di poter provare i più grandi vini d’Italia… tutti insieme! Gli assaggi sono stati tutti di grande qualità, ci limitiamo a citare tre vini.
Il Franciacorta Extra Brut Riserva 2007 di Faccoli, dal profumo finissimo di pasticceria francese, dal tratto vegetale importante e dalla mineralità non consueta per un Franciacorta ma straordinariamente affascinante.
Straordinario è anche il Trebbiano 2013 di Francesco Paolo Valentini. Per quanto sia noto ai più, si parla sempre poco di questo produttore-artigiano abruzzese, un po’ schivo, certamente antidivo: i suoi vini parlano per lui. Il Trebbiano ha dinamismo da vendere, possiede una trama minerale da vino vulcanico, ha una struttura importante, quasi tannica, tridimensionale eppure non sta mai fermo. Un sorso e capisci qualcosa, un secondo sorso ancora qualcosa in più, un terzo sorso e ricominci i tuoi ragionamenti perché è già diverso: il trasformismo dei grandi vini. Questo lo è.
Terza citazione per uno dei vincitori del Tastevin AIS, quello riservato al Piemonte: il premio è andato al Carema Etichetta Nera 2013 di Roberto Ferrando. Tra tanti Barolo o Barbaresco ha vinto lui e provandolo si capisce il perché. E si capisce la grandezza di un vitigno, il nebbiolo, in una interpretazione diversa da quella langarola, ça va sans dire, ma non per questo meno seducente. Il naso è intenso e variegato, molto balsamico: piccoli frutti neri, una gran varietà di spezie e un leggero sentore di goudron anticipano un sorso da campione, dove il tannino perfetto è accompagnato da percepibile salinità e integra freschezza. Un gran vino.
Un’ultima parola la riserviamo ai nostri colleghi che sabato scorso hanno fatto servizio al banco: sono arrivati da tutta Italia, con l’orgoglio – glielo si leggeva negli occhi – di rappresentare le eccellenze della propria regione sotto l’insegna di AIS. Ne abbiamo incontrato qualcuno a fine degustazione: la stanchezza dopo un giorno di lavoro davvero intenso era seconda solo alla felicità di aver contribuito alla riuscita di una giornata speciale. Grazie ragazzi!