Le temperature si abbassano, preparate il maglioncino! Ma noi non vi abbandoniamo e anche per questa settimana Appunti di degustazione ha raccolto le notizie più interessanti e divertenti della settimana, per rimanere aggiornati in ambito food & wine. 
Eccole le nostre AppuntiNews!
Tannico. Quando Brexit non fa paura…
La vendita di vino online in Italia ha una penetrazione ancora piuttosto bassa rispetto al mercato tradizionale, eppure qualcosa si sta muovendo.
Di recente l’Osservatorio del Politecnico di Milano ha diffuso dei dati secondo i quali l’e-commerce italiano ha segnato un bel +16% nel 2015: come diciamo sempre… prepariamoci al cambiamento.
E che le cose stanno cambiando lo dimostra un importante investimento ottenuto da Tannico fornito dal fondo venture capital P101 pari a 3,8 milioni di euro. Il finanziamento servirà ad incrementare le operazioni di marketing e a portare il nostro vino sulle tavole dei consumatori del Regno Unito, il cui amore per le bottiglie italiane evidentemente non è stato scalfito dall’uscita della Gran Bretagna dalla UE. 

Anche se la sterlina crolla ed alcuni grandi gruppi minacciano di lasciare Londra per poter continuare ad operare in una Europa senza frontiere, Tannico quindi decide di aggredire l’importante mercato UK. In realtà la più grande enoteca online d’Italia lo aveva già fatto, aprendo un magazzino a nord di Londra per soddisfare le richieste dei consumatori inglesi con un servizio next day.

Le ambizioni di Tannico non si fermano in Oltremanica: presto infatti porterà le eccellenze del vino italiano anche in Francia, Svizzera, Austria, Belgio e Germania, mercati dove l’offerta di vini di qualità è limitata. Serve più… Tannico per i vini italiani all’estero!

…e quando invece crea problemi. Le bottiglie contese

I mesi che ci separano da marzo 2017 saranno caratterizzati dai negoziati per la separazione della Gran Bretagna dall’Europa, come chiarito dal premier inglese Theresa May. Come in tutti i divorzi viene il momento di stabilire la ripartizione dei beni tra le parti: nel caso Brexit tra i beni vi sono immobili per un valore di quasi 9 miliardi di sterline, opere d’arte, decine di
satelliti spaziali e un assortimento
di 42 mila bottiglie tra
vino e distillati custoditi nella cantina della Commissione
Europea. Quante di queste potrebbero andare al Regno
Unito? La Gran Bretagna
contribuisce (o meglio contribuiva) ad un ottavo del
bilancio UE, per cui matematicamente potrebbe avere diritto
a cinquemila bottiglie di vino più un centinaio di bottiglie di distillati vari. Ma, naturalmente un discorso puramente quantitativo non può risolvere la vexata quaestio, bisognerà farne uno qualitativo per capire il
valore delle singole bottiglie. 
Prevediamo che ci saranno difficoltà nella spartizione e che qualche straccio volerà: dopotutto, si sa, gli inglesi di vino ne capiscono, eccome…
Ingredienti in etichetta? No, grazie

Le regole in termini di etichettatura del vino potrebbero presto cambiare: l’Unione Europea, infatti, programma di obbligare anche i vignaioli a riportare in etichetta gli ingredienti del vino, a (presunto) beneficio di una maggiore trasparenza per il consumatore. Ma è davvero così? Dopo aver dato il permesso di utilizzare i trucioli di quercia ed eliminato – dal prossimo dicembre – l’obbligo di indicare sui prodotti alimentari il luogo di produzione, sembra difficile credere che adesso l’UE si riscopra garante dell’interesse popolare. 

Sulla possibilità di rendere obbligatoria l’indicazione degli ingredienti del vino in effetti arrivano critiche anche da F.I.V.I., che nell’ambito della C.E.V.I. (Confederazione Europea Vignaioli Indipendenti) si è dichiarata contraria alla possibile modifica della legislatura.
Chiediamo l’esenzione dall’obbligo di riportare in etichetta la lista degli ingredienti e i valori nutrizionali perché riteniamo che per il settore del vino, e in particolare per noi piccoli produttori – è il commento di Matilde Poggi, presidente FIVI e vicepresidente CEVI – sarebbe un inutile aggravio sia in termini di tempo che economici. Il vino non ha una ricetta, cambia di anno in anno, sulla base della stagione e delle condizioni fitosanitarie dell’uva. Noi produttori dovremmo quindi farci carico di far analizzare il vino ad ogni nuova vendemmia, e cambiare di conseguenza anche l’etichetta“. 
In effetti – a ben pensarci – l’indicatore più importante in un vino, il titolo alcolometrico, è già obbligatorio da chissà quanto tempo, stessa cosa per l’utilizzo dei solfiti: cos’altro serve sapere?   
Arriva la prima fontana di vino H24
È attiva dal 9 ottobre la prima fontana di vino in Italia. Si trova a Villa Caldari di Ortona, in provincia di Chieti e non si tratta di una fontana temporanea, il cui flusso vinicolo è aperto solo per particolari ricorrenze, ma di una vera e propria sorgente open 24 ore su 24.
La fontana, protetta da un grosso tino di legno appositamente modificato, è stata ideata da Dina Cespa e Luigi Narcisi, promotori del Cammino di San Tommaso, un viaggio spirituale sulle orme dell’apostolo Tommaso e che attraversa le terre d’Abruzzo conducendo i pellegrini da Ortona sino a Roma.
Dina e Luigi hanno di fatto riproposto l’idea della fontana di vino della Bodegas Irache a Navarra, in Spagna, nata per accogliere tutti i pellegrini che percorrono il Cammino di Santiago, con la collaborazione di Nicola D’Auria dell’azienda Dora Sarchese, con cui hanno studiato e messo in pratica il progetto.
Sulle pareti interne del tino è stato opportunamente apposto il celebre detto di Omar ḪayyāmBevi vino, ché non sai donde sei venuto: sii lieto, perché non sai dove anderai. 
Ci viene da pensare che da oggi in poi i pellegrini del Cammino di San Tommaso sapranno perfettamente dove andare… a rifocillarsi!

Un’orchestra… divina!

La DOC Vino Nobile di Montepulciano ha compiuto cinquant’anni e in occasione delle celebrazioni una particolare orchestra si è esibita 
al Teatro Poliziano: stiamo parlando della Divinorchestra, l’unica al mondo che produce musica utilizzando esclusivamente strumenti ed utensili normalmente impiegati nel ciclo produttivo del vino. Guardate questo video dell’Inno a San Giovese e capirete facilmente perché la Divinorchestra ha riscosso un clamoroso successo! 
Premio Nobel a Bob Dylan. Che ha [anche] fatto un vino

Ha creato una nuova poetica espressiva all’interno della grande tradizione canora americana“. Con questa motivazione il Comitato di Stoccolma ha conferito a Bob Dylan il Premio Nobel per la Letteratura 2016. Dylan, che non è nuovo a trionfi di questo tipo (nel 2008 vinse il Premio Pulitzer alla carriera), è un artista polivalente capace di di indossare diversi abiti: scrittore e poeta, attore, pittore, scultore.
E produttore vinicolo: come la celebre rubrica della Settimana Enigmistica non tutti sanno che… Bob Dylan ha collaborato con Antonio Terni della Fattoria Le Terrazze per produrre un blend di montepulciano e merlot, chiamandolo Planet Waves, come il suo album del 1974. 

Oggi Planet Waves (il vino) non è più in produzione e non ci resta che (ri)ascoltare Planet Waves (il disco), canticchiando Never say goodbye…