Spogliatevi di tutti i pregiudizi.
Cancellate ogni vostra preferenza tra vini fermi e frizzanti.
Resettate ogni idea che avete del rapporto qualità-prezzo.
Dimenticatevi persino della differenza tra vino e birra.
Non date retta al disciplinare che distingue il Prosecco dalla Glera: non vi servirà (e oltretutto è una boiata).
Mettete da parte (quasi) ogni nozione sulla degustazione.
Ricordatevi solo il nome di questa chicca trevigiana, e se non avete una buona memoria vi aiutiamo noi con la foto dell’etichetta:
Gusto Antico, di Emilio Sartor.
Questo vino si adatta alle occasioni più disparate, potete berlo mentre cucinate, quando mangiate pesce (ostriche!) o tracannarlo come il vincitore di un gran premio.
La bollicina “a rifermentazione in bottiglia” dell’azienda di Emilio Sartor è uno di quei vini che ricorderete per una semplice ma fondamentale caratteristica: ha una bevibilità ultraterrena.
L’istinto mi suggerisce di non degustarlo, perché nel calice, oltre alla bevibilità, troverete convivialità, naturalezza, schiettezza, quattro chiacchiere, mamma che buono sto prosecco, la bottiglia è già finita, apriamone un’altra… ma il Gusto Antico ha anche una sua personalità ed è una bollicina assolutamente sui generis, perciò propone profumi verdi di mela Smith, ananas acerbo e bocca erbacea. L’effervescenza è cremosa, quasi da weiss… ecco, mi sento di dire che è l’anello di congiunzione tra un vino frizzante e una birra! Chiusura di crosta di pane e lievito (e vorrei ben dire coi lieviti in sospensione!).

La bottiglia è vuota da un pezzo e a cena finita sono rimaste due dita di vino: sembra che il calice mi stia dicendo “ma posa sta penna e goditi la bevuta!”. E ha ragione, basta appuntare, basta affondare il naso nel vino alla ricerca del “sentore mai sentito prima da nessuno al mondo”. Il Gusto Antico di Sartor forse non conquisterà mai le prime pagine delle riviste di settore e non presenzierà mai al tavolo di qualche statista, ma vi assicuro che assolve pienamente allo scopo per cui è stato prodotto: essere bevuto.

Ogni cantinetta refrigerata dovrebbe averne per legge almeno sei bottiglie in dotazione. Io la cantinetta frigo [ancora] non ce l’ho, poco male, mi basta avere in cantina la scorta di prosecco di Sartor!