E chi se lo dimentica quel risveglio del 4 gennaio scorso. Senza preavviso, senza neanche aver preso il caffè. I media, i social, la rete, qualsiasi mezzo di informazione parlava della scomparsa di Pino Daniele.
 A pensarci bene però forse il risveglio è stato il momento migliore per per darmi una notizia così devastante. L’essere ancora mezzo addormentato mi ha fatto sentire meno il dolore del tram in faccia appena ricevuto. Tutta quella domenica è passata così, nel limbo di un bombardamento mediatico che ripeteva sempre quella notizia, quasi ad attendere una smentita, una bufala o chissà quale miracolosa resurrezione.
La sera poi ovviamente mi sono fatto del male mettendo su il suo primo album, quello che ha riscritto la storia della musica napoletana e italiana, che ha segnato la vita di una città e di tutti i suoi cittadini, “Terra mia“.
E ho pianto senza freni.

Ma a parte 3 lettere su 4 cosa c’entra Pino col vino, direte giustamente voi?

Semplicemente Pino era uno di noi, un amante del vino come noi. Lo ha spesso citato nei suoi pezzi e ha pure dedicato una canzone al piacere dell’ubriacatura, I say ‘i sto ccà. Nulla di strano nel mondo della musica per carità, il vino è stato protagonista e  ispiratore dei brani di moltissimi artisti, da Vinicio Capossela fino ai Deep Purple, che scrissero Smoke on the water quando, decisamente alticci, pensavano che il lago di Ginevra stesse bruciando. E non aggiungo altro.

Pino però non ha mancato di citare il vino anche in altri pezzi, tra cui Musica Musica e il più recente Non si torna indietro e probabilmente qualche altro brano nascosto nella sua ampia discografia.

Stasera, alla sua memoria, berrò qualcosa di campano ascoltando qualche sua canzone, ma stavolta non piangerò, perché Pino Daniele… non mi manca per niente. Gli artisti hanno il grande pregio di essere immortali perché continueranno a vivere per sempre nelle loro canzoni. Ciò che Pino doveva darci lo ha dato. Ciò che voleva trasmettere lo ha trasmesso. E tra i mille sentimenti che ci ha cantato, le mille emozioni che ancora oggi proviamo grazie a lui, un piccolo spazio lo ha riservato anche all’amore per il suo amico vino.
Ciao Pino.