Classica cena a casa mia con amici.
Uno di loro, molto cortese, porta una bottiglia di vino bianco, che ha avuto la premura di portare già fresco. Lo ringrazio, metto la sua bottiglia in frigo e ne tiro fuori due mie.
“Ma come, non lo apri e metti a tavola?”.
“Non te la prendere, ma ho preparato la cena e pensato al cibo da abbinare. Non mancherà occasione per provare il vino che hai portato, così abbiamo pure la scusa per rivederci”.
Non so se sono stato poco elegante e se il mio amico se l’è presa: beh chissenefrega. Mi ero fatto un mazzo così il pomeriggio a preparare gli antipastini per la cena e mi sentivo in pieno diritto di decidere il vino da abbinare!
Non dirò quale era, ma me ne avevano parlato bene: azienda emergente, etichetta disegnata da un artista, poesia sul retro e blablabla… tutta fuffa, tutto fumo negli occhi, il vino era davvero poca cosa.
Il grande dio del galateo però si è vendicato servendomi il classico piatto freddo: dopo qualche giorno ho aperto il vino del mio amico, il
Gavi Pisé 2012 di
La Raia e…
Beh, se avessi avuto una lavagna e un cappello di pinocchio con le orecchie di asino mi sarei messo in punizione da solo, ma in mancanza d’altro ho deciso di espiare il mio peccato di saccenteria scrivendo di questo bianco piemontese, perché il Pisé si è rivelato un vino di razza e personalità.
Giallo pieno con riflessi dorati, esordisce con sbuffi agrumati di pompelmo e melone bianco. Spicca all’assaggio la nota di
quella ciliegia arancione che spesso guarnisce i cocktails a cui solo grazie a San Google sono riuscito a trovare il nome… ALCHECHENGI!!! Ritorno retronasale di liquirizia dopo la chiusura ammandorlata tipica del Gavi. D’obbligo menzionare la piacevolissima nota idrocarburica.
Per un attimo ripenso al vino fuffa, così scaccio il pensiero concentrandomi sull’etichetta del Pisé: è un Gavi, e fin qui non ci piove. Viene da vecchie vigne, come molti Gavi. È un Demeter in regime biodinamico, come alcuni Gavi. Matura almeno un anno, come qualche Gavi. Un bel curriculum per essere un semplice Gavi…
Del senno di poi son piene le fosse, ma non posso non ammettere che la cena col mio amico, col mazzo che mi sono fatto a cucinare, avrebbe meritato di essere accompagnata dal Gavi Pisé.
Diffidate dalla fuffa!!!
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