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La Sicilia è una terra di antica tradizione enogastronomica. Se molti di voi conoscono le delizie vinicole, forse non tutti hanno mai avuto l’occasione di apprezzare le bontà casearie, che non sono certamente da meno: il principe dei formaggi siciliani è senza dubbio il pecorino pepato fresco.
Il Pecorino ha origini antichissime: Plinio il Vecchio lo cita già nella sua “Naturalis Historia”. Tuttavia, le sue origini sono ancora più remote; in particolare per il Pecorino siciliano vi si trova un riferimento chiaro già nell’Odissea di Omero, allorquando Ulisse osserva Polifemo nel suo antro etneo intento nel versare latte ovino in cestini di giunco: “Assiso, a mugner con assidua cura le agnelle diessi, e le belanti capre […]. Rappreso ch’ebbe la metà del latte, entro canestri d’intrecciati vinchi“. 

Ancora oggi il pecorino siciliano viene preparato versando il latte cagliato in canestri intrecciati, che segnano in modo inconfondibile la crosta del formaggio. La versione pepata è ottenuta con l’aggiunta di grani di pepe nero durante l’incanestratura: un ingrediente determinante per il sapore deciso che caratterizza questo grande formaggio siciliano, che ha raggiunto la DOP nel 1996.

Il sapore è piacevolmente piccante e l’intensità di aroma e di sapore aumentano con l’invecchiamento. A noi piace molto quello fresco, dove  ben si fondono sapore deciso e delicatezza. 

Il vino ideale per un formaggio di questo tipo è il Marzemino di Mezzacorona: il suo profumo intenso e fruttato precede un sorso morbido e pulito. E’ un vino diretto e privo di fronzoli ed è proprio quello che ci vuole per il Pecorino pepato, al quale abbiamo aggiunto poche gocce di glassa di aceto balsamico. Un abbinamento semplice e vincente, per un aperitivo sostanzioso o una cena frugale, nel segno della tradizione e del piacere.