Certe notti somigliano a un vizio che tu non vuoi smettere
cantava Ligabue e con il caldo dell’estate si vive la notte e si beve birra. Non una birra qualunque, una birra che, come La notte di Salvatore Adamo, “mi fa impazzir”. Per chi vive a Milano l’insonnia estiva non è poi un gran male: sono, infatti, numerosi i pub che offrono birre in grado di soddisfare i palati più esigenti e di tenere compagnia nelle tarde ore.
In questa rapida scorribanda notturna prima di allontanarmi dal mondo del vino sorseggio una Xyauyu di Baladin nell’omonimo locale milanese di via Solferino: è questa, infatti, una birra molto simile ad un vino, più precisamente un vino liquoroso come un Porto o uno Sherry. Si ottiene con sei mesi di fermentazione primaria e maturazione a freddo e quindi con diciotto mesi di ossidazione. È una “birra da divano” secondo lo stesso Baladin, che utilizza uno dei più grandi nemici dalla birra, la (macro) ossidazione, per ottenere una birra da meditazione con 14% di alcol. Dal colore tonaca di frate, senza schiuma, si offre al naso con note dolci, di uvetta, caramello, prugne cotte, ciliegie sciroppate, datteri, cuoio e legno. Al sorso è morbida, oleosa, con ricordi di miele e suggestioni di cioccolato. Una birra che mette in crisi tutte le convinzioni sull’identità di birra.
In questa rapida scorribanda notturna prima di allontanarmi dal mondo del vino sorseggio una Xyauyu di Baladin nell’omonimo locale milanese di via Solferino: è questa, infatti, una birra molto simile ad un vino, più precisamente un vino liquoroso come un Porto o uno Sherry. Si ottiene con sei mesi di fermentazione primaria e maturazione a freddo e quindi con diciotto mesi di ossidazione. È una “birra da divano” secondo lo stesso Baladin, che utilizza uno dei più grandi nemici dalla birra, la (macro) ossidazione, per ottenere una birra da meditazione con 14% di alcol. Dal colore tonaca di frate, senza schiuma, si offre al naso con note dolci, di uvetta, caramello, prugne cotte, ciliegie sciroppate, datteri, cuoio e legno. Al sorso è morbida, oleosa, con ricordi di miele e suggestioni di cioccolato. Una birra che mette in crisi tutte le convinzioni sull’identità di birra.
Decisamente più estiva la birra Emma di BQ sui navigli. Una american wheat con un tasso alcolico del 4,7% servita a pompa inglese e degustata sulle sponde dell’Alzaia Naviglio Grande.
È una birra di frumento, dal colore giallo chiaro, con profumi delicati, di fiori di campo. In bocca scorre piacevolmente lasciando sensazioni agrumate e floreali tipiche dei luppoli americani, è leggera e dissetante con un finale moderatamente secco.
In via Friuli, invece, si sosta al Lambiczoon per degustare una Oude Lambiek di Timmermans. Si tratta di una classica lambic, birra belga a fermentazione spontanea caratterizzata dall’acidità spiccata. Con poca schiuma, tasso alcolico volumico del 5,5%, invecchiata in botti di rovere per 5 anni, la lambic di Timmermans sprigiona già al naso note agrumate e sensazioni di acidità, rimandi ai tannini e ricordi di legno. Alla cieca potrebbe confondersi, non fosse per l’impareggiabile acidità, con un Orange Wine, magari di quelli evoluti in anfora. In bocca la spremuta di limoni è ancor più evidente: una birra che ami oppure odi, ma che devi essere preparato a degustare.
È una birra di frumento, dal colore giallo chiaro, con profumi delicati, di fiori di campo. In bocca scorre piacevolmente lasciando sensazioni agrumate e floreali tipiche dei luppoli americani, è leggera e dissetante con un finale moderatamente secco.
In via Friuli, invece, si sosta al Lambiczoon per degustare una Oude Lambiek di Timmermans. Si tratta di una classica lambic, birra belga a fermentazione spontanea caratterizzata dall’acidità spiccata. Con poca schiuma, tasso alcolico volumico del 5,5%, invecchiata in botti di rovere per 5 anni, la lambic di Timmermans sprigiona già al naso note agrumate e sensazioni di acidità, rimandi ai tannini e ricordi di legno. Alla cieca potrebbe confondersi, non fosse per l’impareggiabile acidità, con un Orange Wine, magari di quelli evoluti in anfora. In bocca la spremuta di limoni è ancor più evidente: una birra che ami oppure odi, ma che devi essere preparato a degustare.
Infine, Shallo, via Vigevano, zona Navigli: birreria minimalista, con una selezione interessante di birre, anche lattine in distributore automatico. Scelgo la Session Ipa del birrificio austriaco Bevog Zo; una birra estiva, dai profumi floreali e fruttati che si ritrovano al sorso, anche se il finale è piacevolmente amaro. Una birra elegante, piacevole da bere, ben equilibrata nelle componenti dolci e amare, di media persistenza.