Larte dell’apertura è quel rituale sacro che accompagna ogni bevuta. Ogni sorso di nettare degli dei non potrebbe essere gustato senza scoperchiare il suo vaso di Pandora e liberare una volta per tutte dalla prigionia degli anni l’amato vino, vincolato alla clausura, al buio, al freddo della cantina.Ma chi, CHI si può occupare di tale delicatissima operazione? Le cose potrebbero complicarsi… Al ristorante come a casa, l’esperto al vostro fianco potrebbe nascondere segreti inenarrabili.
E quell’esperto potresti essere anche tu…
Di Caetano Spargolo

Stappatore precoce1. Lo stappatore precoce
Lo stappatore precoce è uno che non resiste. Come Quagliarella che appena vede un barlume della porta tira anche da 85 metri, lo stappatore precoce deve tirare la cannonata al sughero appena la bottiglia entra nella sua disponibilità.
Eccolo allora che infila voracemente il verme nella capsula e come una trivella penetra il tappo alla velocità di un pozzo petrolifero texano. Lo stappatore precoce riesce quindi a estrarre il tappo con un botto da F16 che supera la barriera del suono, anche se sta aprendo un delicato vino bianco aostano.
Non ha bisogno di salva goccia perché la capsula si è aperta a rosetta facendone quindi funzione e tenderà a versare con getto da camionetta dei pompieri, cercando di seguire un ordine prettamente di acchiappo nel servizio.
È chiaramente riconoscibile dalla tendenza alla sudorazione eccessiva e dal sorriso ingenuo e entusiasta.

 

Stappatore feticista2. Lo stappatore feticista

È forse la categoria più infida; si avvicina di soppiatto e appena possibile si offre di aprire la bottiglia e lo fa perfettamente. Pulisce, estrae in due mosse, annusa, valuta. 

Un gentleman… un mago, tutto perfetto. Ma il suo unico scopo è fregarsi il tappo.
Non si sa cosa ne faccia, riempe damigiane vuote? Rifodera il cruscotto della Rover del ’88?
È un mistero.
L’unica certezza è che ti ruba il tempo come Pippo Inzaghi sulla linea dell’offside e che se volevi tenerti il tappo del Sassicaia che avevi aspettato così tanto ad aprire, beh… non lo invitare.
È difficile da riconoscere ma alcuni asseriscono che abbia un ghigno tra l’avido e il cattivello.
Stappatore anni '80

 

3. Lo stappatore anni ’80

Insiste, incredibile.

Da 35 anni insiste ad usare quel cavatappi lì: il mitico da banco con morsa a pompa multipla dal peso di 8 chili e dal costo mostruoso.
Lo farà per esibizionismo? Per insicurezza? Pensa di essere Mel Gibson con la sua Arma Letale?
Non si sa, non si capisce, ma lo sguardo tenero di compiacimento che fa quando vi mostra il suo cavatappi, beh…  non ha prezzo.
L’uso di abbigliamento da paninaro, l’ascolto imperterrito dei Duran Duran e le meches alla George Michael lo contraddistinguono.

 

Stappatore codardo4. Lo stappatore codardo
Conosce perfettamente la tecnica di stappatura, è in grado di riconoscere il minimo errore nella pulizia, nell’uso del frangino, la postura e la posizione, ed è anche un appassionato cultore di gueridon restaurati. 
Ma se gli chiedi di aprire una bottiglia… Gli viene immediatamente una goccia di sudore sulla tempia, arrossa in viso, e comincia a balbettare scuse come dolori al polso, gomito del tennista o tunnel carpale.
Come Giorgio VI al suo primo discorso, non ce la può’ proprio fare, e al contrario del Re non farà mai nulla per superare il blocco. Come riconoscerlo non ve lo dico, devo difendere la categoria…
Stappatore incazzoso

5. Lo stappatore incazzoso

Avete presente Bonucci con Rizzoli? Ecco lo stappatore incazzoso è così e con il cavatappi si innervosisce sempre. Arrossa, strepita, sbava, la mette molto sul fisico e alla fine al vince.
Se gli capita uno spumante di quelli tosti, con il tappo bello incollato non se ne parla di usare la pinza. Lui deve vincere da solo, cerca di svitare il tappo con tutte le sue forze, mette la bottiglia in mezzo alle gambe e spinge e stantuffa.
Nel frattempo da voce a tutti i peggiori improperi e blasfemie. Ovviamente la serata è rovinata ancor prima di iniziare.
Imbarazzante.

 

Stappatore sciabolatore6. Lo stappatore sciabolatore
Capisco alla serata Champagne, capisco alla festa di primavera, capisco all’evento Franciacorta, ma che bisogno c’è di sciabolare tutto quello che trovi davanti? Come in un delirio di onnipotenza taglia colli di Bovale, Tai Rosso e Falanghina del Sannio con la stessa passione.
Frantuma, trangugia e divora vetro, un vero fachiro. Persona sostanzialmente sociopatica, si riconosce dallo sguardo alla Shining.
Da evitare.
Stappatore Bolle7. Lo stappatore Bolle
È plastico. Afferra la bottiglia con posa sensuale, il bicipite e altri muscoli strani, e non in dote al resto dell’umanità, ammiccano mentre fanno volteggiare il cavatappi nel sughero. Il rumore del tappo che esce è delicatissimo, artistico e ti versa il vino nel bicchiere in slow motion, mentre ti sorride con i suoi 84 denti Colgate White.
Se non ti addormenti nell’operazione e se si ricorda di versarti dopo lo stuolo delle sue fan, beh ricordati che c’è sempre lo sgambetto.
Stappatore nudista
8. Lo stappatore nudista 
O naturista.
Non resiste al richiamo della natura, crede che il bello vada mostrato nella sua interezza e quindi afferra tutta la capsula, la stringe con la stessa presa che usò Ercole contro Maciste, e la fa sparire nel suo palmo con la forza quantistica di un buco nero.
Alcune teorie, ma qua entriamo nella fantascienza, dicono che Essa si ricomponga in forma di scarpe allacciate sui fili della luce, e ciò spiegherebbe senz’altro un altro grosso mistero della contemporaneità. Il resto dell’apertura è un dettaglio, se può la delega perché la sua Estasi mistica l’ha già raggiunta. Come riconoscerlo? Pare si conceda molto al calzino corto.
Stappatore sbagliato9. Lo stappatore sbagliato

Non c’è niente da fare. Puoi dargli qualsiasi cavatappi, qualsiasi modello, a leva, doppia leva, alare, idraulico, magnetico, a calore, a gelo. Non capirà mai cosa farci.

Cioè cercherà di infilare una leva invece del verme, sbaglierà verso, entrerà a filo vetro.
Niente.
Mancanza di talento. Un po’ come Seppi con la racchetta.

 

Stappatore Formula 110. Lo stappatore Formula 1

Per lui la velocità è tutto, fin da piccolo aveva la bici aerodinamica con le ruote lenticolari, poi la Vespa truccata, poi la Uno Turbo, poi la Thema Ferrari, poi la Mercedes AMG. Poi quando c’è da stappare è li pronto, agonistico, concentrato. 

Come un meccanico della Ferrari nel cambio gomme, vuole stappare in 2 secondi e 3 decimi e per farlo utilizza Lui, il Totem.
L’ultima volta che l’avevamo visto era in 1999 Odissea nello Spazio, adorato da un branco di scimmie urlanti. Il misterioso Apribottiglie Elettrico.
Super tecnologico, sospensioni idrauliche, controllo elettronico, sistema KERS per il recupero di energia e altre diavolerie assortite. E quando è il momento partono Goldrake e i componenti di Jeeg Robot.
Non ti accorgi neanche che si è mosso e la bottiglia è aperta. Utile anche come gommista.
Abbiamo dimenticato qualcuno?