Una serata ricca di gusto a trecentosessanta grandi, non c’è che dire, quella dello scorso 10 febbraio a I Fontanili di Gallarate. Location da urlo, elegante e moderna, defilata dalla movida milanese, che da sola vale il viaggio nonostante un venerdì sera piovoso e la tangenziale nord sempre intasata.
Oggi comunque abbiamo ben più di un motivo per partecipare.
Abbiamo i padroni di casa Stephan Vaccaro e Andrea Vitali, chef e sous chef del ristorante I Fontanili.
Abbiamo la stella nascente della ristorazione italiana Paolo Griffa, un giovanissimo talento classe ’91, sous chef di Serge Vieira in Francia, protagonista insieme ai colleghi residenti.
Abbiamo Cinzia Ferro, bartender di grido, vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali e abbiamo i vini dell’Oltrepò pavese come ciliegina sulla torta.
Direi che può bastare.
In fondo alla grande sala, dopo la serie di tavoli apparecchiati per otto, un capannello di gente mi dice che è lì la festa al momento. It’s aperitivo time!
Il Nube da Oriente è poetico, dissetante e fresco. Mi fa venire in mente Pablo Neruda.
Il messicano al contrario è secco, contrastante, rosso. In pratica come il film Machete…
Giusto il tempo di provarli entrambi in abbinamento alle amuse-bouche provenienti dalla brace e siamo a tavola.
I piatti sono intriganti e ricchi di estro. La regola “se è bello da vedere, probabilmente, è buono da mangiare” si cala perfettamente in questo contesto.
Protagonisti in abbinamento anche i vini dell’Oltrepo pavese, territorio ricco di storia, qualità, passione.
Ho la fortuna di essere seduto a fianco all’amico Christian Calatroni, già vincitore lo scorso anno dei tre bicchieri Gambero Rosso con il suo Metodo Classico Pinot Nero 64 Brut VSQ.
Oggi invece presenta il Campo Dottore, riesling fermo, abbinato alla “ratatouille di verdure invernali omaggio a Yulia Brodskaya”. Un piatto televisivo da Masterchef, artistico, quasi Rococò che fai fatica a mangiare per quanto è bello.
Paolo ci racconta che hanno impiegato una giornata in quattro per arrotolarli. Uno a uno…
Non voglio però tralasciare l’aragostella in foto abbinata all’ottimo Metodo Classico Pinot Nero Brut 137 dell’azienda Manuelina. Abbinamento perfetto.
Si continua con la Bonarda Perfetta e “monocolor orange”:tortelli di crudo leggermente affumicato e ricotta, con crema di zucca e zucca croccante. E anche qua abbiamo fatto bingo. L’acidità della barbera oltrepadana fa da drenante alla zucca e prepara all’assaggio successivo.
Finiamo con un castrato di quattro anni frollato per otto settimane con cavolo nero grigliato e Buttafuoco. Provo sia il Calvi Vigna Monterzolo che il Fiamberti, Buttafuoco Storico Vigna Sacca del Prete. Più elegante il primo, più maschio il secondo.
Una cena che si rispetti termina sempre con un dolce. “Boom bolone” è un tiramisù rivisitato, con cialda esterna croccante. L’abbinamento con il Moscato dolce frizzante di Giorgi è perfetto. Devo aggiungere altro?