La Riviera del Garda e San Martino della Battaglia
Terre e vitigni avari??? In parte sì e vediamone il perchè. Il
Lugana infatti deriva il proprio nome dalla terra che i latini chiamavano Lucanus a indicare un’area lacustre e paludosa e per molto tempo considerata una disgrazia per chi la possedeva.
Solo nel 1400, con gli interventi dei Visconti questa zona, cominciò la sua trasformazione che ebbe il suo culmine con la Repubblica di Venezia.
Tuttavia la viticoltura in questi luoghi risale all’eta del bronzo come dimostrano alcuni reperti a Peschiera. In età romana, con Catullo e, molti secoli più tardi, con Isabella d’Este, il vino locale godeva di grande stima.
La Turbiana, così viene chiamato localmente il trebbiano, è anch’esso un vitigno piuttosto avaro, perché meno produttivo delle altre varietà omonime. Così come il Groppello, prodigo solo da queste parti e avaro per la sua scarsa capacità di adattarsi fuori dal suo habitat.
Ma torniamo alla Turbiana: come gli altri Trebbiano, è un vitigno robusto e resistente alle malattie ma dona al vino sapidità e acidità particolari, date dal terreno calcareo, uniti a fragranza e aromaticità, assenti nelle altre varietà di Trebbiano. Il suo gemello è il Trebbiano di Soave, che poggia però su terreno vulcanico. Ma esiste un terzo gemello, molto lontano ma geneticamente vicino: il Verdicchio di Jesi.
Il Groppello invece trova il suo habitat naturale nella Valtenesi, una zona che ha grande affinità climatica con la Napa Valley e la Languedoc: clima temperato caldo mediterraneo; primavere fresche e ventilate, estati calde e autunni con sbalzi termici giorno-notte. Così come risulta presente nella zona a ridosso di San Martino, dove troviamo anche il Tocai Friulano.
La difficoltà a riconoscere le differenti varietà del
Groppello risalgono al 1600 tra errori, confusioni e approssimazioni fino alle più recenti analisi sul
DNA che hanno finalmente chiarito le diverse tipologie. Le sue caratteristiche polifenoliche e di acidità lo rendono perfetto per la produzione di
Chiaretto e Groppello.
Con tutta quest’acqua del Garda … a me è venuta voglia di vino e non può che essere un Lugana!
VIGNE DI CATULLO – LUGANA RISERVA DOC – 100% Turbiana di Lugana, 13° vol. e LUGANA LIMNE DOC – 100% Turbiana di Lugana, 12,5° vol. – Tenuta Roveglia
Il primo da vigne con più di 55 anni di età, due vini che sia Catullo sia Isabella d’Este avrebbero sicuramente apprezzato!
(continua)
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