Una semplice degustazione?
No, una degustazione con vini di “ALTA GAMMA”
Una degustazione di alto livello quindi?
Non solo, anche ESPERIENZA a 360°
Questo è l’obiettivo dell’evento “Vendemmia Altagamma”, di scena giovedì 15 ottobre in Piazza Gae Aulenti a Milano. La degustazione delle 11 etichette selezionate ha una location molto particolare, lo spazio Panorama, per un tour a 360° intorno al meglio dell’enologia italiana in occasione di Expo.
Organizzatrice della serata è la Fondazione Altagamma, che dal 1992 riunisce le imprese dell’alta industria culturale e creativa che promuovono nel mondo l’eccellenza, l’unicità e lo stile di vita italiani. Tra le aziende vitivinicole che ne fanno parte, questa sera ritroviamo Allegrini, Bellavista, Ca’ del Bosco, Ferrari, Feudi di San Gregorio, Livio Felluga, Luce (Frescobaldi), Masi Agricola, Mastrojanni, Ornellaia e la distilleria trentina Segnana.
La presentazione dei vini è un’esperienza a 360° gradi perché tutt’intorno scorrono le immagini di quello che significa eccellenza in Italia: moda, design, arte, cultura… e naturalmente non poteva non mancare il buon vino.
Bellavista Vittorio Moretti 2008 – Raccolta Creatori: dedicato a Luigi Veronelli – Chardonnay 58%, Pinot nero 42%.
Prodotto solo nelle migliori annate, dopo 7 anni di affinamento sui lieviti, nel bicchiere si presenta di un bel giallo paglierino con riflessi dorati e un perlage finissimo e ordinato. Naso decisamente ricco e pieno, intenso e avvolgente. I profumi spaziano dalla frutta esotica al minerale, dalla pesca bianca al bosso, dall’erbaceo al fiore di sambuco.
Prodotto solo nelle migliori annate, dopo 7 anni di affinamento sui lieviti, nel bicchiere si presenta di un bel giallo paglierino con riflessi dorati e un perlage finissimo e ordinato. Naso decisamente ricco e pieno, intenso e avvolgente. I profumi spaziano dalla frutta esotica al minerale, dalla pesca bianca al bosso, dall’erbaceo al fiore di sambuco.
Ottima coerenza gusto olfattiva che fa da sfondo a un sorso fresco e sapido, ma comunque equilibrato. Persistente, con un elegante finale di mandorla amara.
Altra bolla di levatura è Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2002 – Trento DOC, azienda Ferrari – Chardonnay 100%.
Solo dopo un’annata eccezionale e dopo 10 lunghi anni di intensa relazione con i lieviti, questa eccellenza dell’enologia italiana può finalmente deliziarci. Bollicine fini e persistenti danzano nel bicchiere regalandoci preziosi riflessi dorati. Il naso generoso, si arricchisce a ogni olfazione creando un bouquet di vaniglia, nocciola, frutta secca e frutta gialla matura alternati a una fine nota minerale.
Solo dopo un’annata eccezionale e dopo 10 lunghi anni di intensa relazione con i lieviti, questa eccellenza dell’enologia italiana può finalmente deliziarci. Bollicine fini e persistenti danzano nel bicchiere regalandoci preziosi riflessi dorati. Il naso generoso, si arricchisce a ogni olfazione creando un bouquet di vaniglia, nocciola, frutta secca e frutta gialla matura alternati a una fine nota minerale.
In bocca si confermano le aspettative create al naso. La bolla è fine e cremosa, ma comunque di carattere. Il sorso è sorprendentemente fresco e sapido considerando i 13 anni in bottiglia, ma sostenuto ed equilibrato da morbidezza e struttura incisive. Gioca la sua carta finale con una persistenza lunghissima.
Ed ecco a voi Monsieur l’Amarone: Riserva di Costasera 2008, Amarone della Valpolicella DOC Classico Riserva, azienda Masi – Corvina, Rondinella, Oseleta, Molinara – Un rosso rubino davvero impenetrabile, inutile dire ottima consistenza.
Il naso difficile e introverso, concede poco a poco tutta la sua complessità. Immediatamente la ciliegia che vira poi verso la prugna cotta. Con l’ossigenazione si sprigionano profumi di carruba, china, tamarindo, liquirizia, sentori speziati e balsamici di pino mugo. Sul finale subentra un bouquet terziario, più terroso e animale.
Si fa quasi fatica a staccare il naso dal bicchiere e procedere con la degustazione. Dopo un’ingresso morbido, l’ottima freschezza insieme ad alcool e tannini delicati e gentili, rendono questo Amarone estremamente piacevole e beverino. Ciliegia sotto spirito, note tostate e di cioccolato fondente deliziano per secondi il nostro assaggio. Lunghissimo.
Un amarone particolare, forse per l’utilizzo dell’oseleta che gli conferisce brio con profumi insoliti e tannino.
Ci sono vini che vanno bevuti almeno una volta nella vita e Ornellaia rientra sicuramente nella lista. Questa sera abbiamo degustato Ornellaia 2007, l’Armonia – taglio bordolese a maggioranza cabernet sauvignon con una piccola percentuale di petit verdot.
Rubino intenso. Al naso piccola frutta rossa, ciliegia, sentori vegetali, per poi passare al brodo di carne. Il sorso sinuoso ha un tannino perfetto. La freschezza esalta note di frutta a bacca nera e spezie. Alcol e struttura sono ben presenti, ma senza stonature o esagerazioni. Un vino fine, elegante ed equilibrato, non un vino che colpisce per qualcosa in particolare, ma perfetto nel suo insieme. Un vino che, come dice il nome, è una grande espressione di Armonia.
Una degustazione con la D maiuscola, pochi vini, tutti di ottima qualità. Non capita molto spesso di avere un concentrato tale di eccellenze italiane in un’unica degustazione.
Due annotazioni per gli organizzatori della comunque bella e “pregiata” serata. Sarebbe stato bello poter offrire, proprio in occasione di Expo, un panorama di eccellenze provenienti da tutte le regioni d’Italia. E certamente dispiace sottolineare che nessun vino piemontese fosse presente in sala… Sarà per la prossima volta?