Sono tornato da un breve soggiorno a Palermo conscio del fatto che il frigo fosse vuoto.
Giornata pesante e non ho voglia di andare a fare la spesa; propongo una cena fuori con amici in relax.
Cena saltata all’ultimo minuto, spesa che si rende necessaria.
Il relax lo tengo da parte per dopo.
Per consolarmi ho pensato bene di provare qualcosa di nuovo (per me) e che si potesse abbinare agli involtini di lonza al pesto di pistacchio, formaggio fresco e tuma. (se sapeste…mi è tornata l’acquolina)

Sassoalloro 2009, Jacopo Biondi Santi
Sassoalloro 2009 di Biondi Santi, Jacopo, discendente di “quel” Biondi Santi inventore del Brunello.
Siamo a tavola, si comincia.
Limpido rosso rubino carico con riflessi violacei e abbastanza consistente.
Intensi e fini i profumi; spiccano frutti rossi quali lampone e ciliegia ben integrati con il legno dolce e, sullo sfondo, cioccolato erbe aromatiche e nota minerale. 
Al gusto è fruttato e domina la morbidezza, per il resto equilibrio perfetto: giusta acidità, tannino sottile, sapidità avvertibile sul finale, sensazione di calore dopo la deglutizione.
Buona la persistenza.
Mi sembra un vino un pò ruffiano comunque, ben fatto ma con un’identità non propriamente definita.
Finiamo mezza bottiglia in scioltezza man mano che ahimè anche gli involtini terminano. L’abbinamento è comunque buono, ci fosse stato un pò di tannino in più…
In definitiva è un vino facile da bere abbastanza equilibrato ed armonico con il quale non si può non fare bella figura ma, al contempo, non mi lascerà un ricordo nitido proprio per questa sua eccessiva omogeneità.
Giusto il prezzo di circa 12 €
83/100