Jeroboam di Le Pergole Torte 2007. |
…e adesso fa bella mostra di sé a casa mia, come un trofeo di guerra che svetta sulle altre bottiglie, accuratamente selezionate, per maestosità ed eleganza .
3 Litri di “nettare degli dei”…erano.
Prologo:
Appuntamento Sabato ore 13.00 in enoteca, da Antonio. Siamo in quattro – anche se avrei preferito condividere con un altro paio di amici dato che il prezzo NON è stato proprio popolare. Diciamo pure una mazzata sui denti…
Attendo con ansia che si faccia avanti qualcuno per stappare. Giovanni è il prescelto.
L’enorme tappo di sughero, ricoperto di ceralacca, viene estratto nel silenzio attonito dei presenti.
Il momento della verità… per fortuna non sa di tappo, VERSA!
Bello da vedere è limpido rosso rubino con riflessi granati e consistente. Lascio che si ossigeni un pò e nel frattempo mi gusto il piatto di salumi, formaggi e pane ( tutto da produzione biologica).
Annuso e ri-annuso.
Intenso, complesso e molto fine il Pergole Torte 2007 è un vino decisamente elegante. Una sensazione di “frutto integro” nei sentori di frutti di bosco, lampone e fragola. Leggermente balsamico/vegetale, dopo qualche minuto di ossigenazione avverto una tostatura dolce, delicata, e soprattutto la nota animale.
Eccellente.
Eccellente.
All’inizio, preso dall’impazienza, non sto troppo a pensare ai dettagli: mando giù un bicchiere accompagnando il cibo. Mi rendo conto, però,che questo è un vino che merita un’adeguata attenzione, bisogna assaporarlo e scoprirlo anche al gusto.
Una buona freschezza, quasi vibrante, accompagna l’intera esperienza gustativa, insieme alla sapidità. Entra morbido e la tenue sensazione alcolica è perfettamente bilanciata dalla leggera (inaspettata per un Sangiovese!) tannicità che avvolge il palato.
Assolutamente Equilibrato, persistente. Eccellente anche al gusto bisognerebbe attendere ancora anni per assaporarne l’evoluzione.
Un vino aristocratico.
Un vino Emozione.
Chissà il 2004!!
Un vino Emozione.
Chissà il 2004!!
P.S
Avevamo la possibilità di aprire un’altra bottiglia, Barolo credo, non era assolutamente il caso.
Sono rimasto felice così…
95/100
Caro Francesco
L'immagine della "mazzata" l'ho inserita per rendere l'idea di una cifra diciamo borderline dati i tempi di crisi; non impossibile, ma da ponderare. Come dici poi, giustamente, è molto peggio avere a che fare con un Biondi Santi (IL Brunello di Montalcino per intenderci) sotto le aspettative o un Sassicaia fallato.
Elogio del Pergole Torte
Caro Gab,
faccio l'esordio in "Appunti di degustazione" rispondendo ad un tuo post sul vino che per me è "il Vino"; fu il Pergole Torte a farmi capire, anni fa ormai, che un vino poteva emozionarmi profondamente, parlandomi di sé attraverso le proprie caratteristiche. Era del 2004, annata straordinaria in tutta la Toscana. Avendo avuto la fortuna di essere uno dei tuoi tre compagni di bevuta, posso confermare ed apprezzare la tua recensione e mi permetto di dissentire solo una cosa: la cifra spesa pro capite, a mio parere, non è stata una mazzata sui denti, tenendo presente che la bottiglia era una doppia magnum e che c'era anche da mangiare. Mazzata sui denti è un'altra cosa. Mazzata sui denti è un Sassicaia che sa di tappo, un Montevetrano scarico o un Biondi Santi ambiguo (casi realmente accaduti, e tu lo sai). Pergole Torte, invece, è pura poesia fatta vino; è una canzone evergreen, musica e parole di Martino Manetti e Giulio "Bicchierino" Gambelli.