Da quando il nostro One Man Beer Gavin Stewart ha preso il volo per mete lontane, su Parole di vino si parla di birra meno spesso. L’occasione per riannodare il filo del discorso me l’ha dato Tipopils del Birrificio italiano il primo brewpub in Lombardia e tra i primissimi in Italia: capitatami tra le mani un po’ per caso, vi dico già che mi è piaciuta alla stragrande.

Prodotta per infusione di malti d’orzo tipo Pilsener e Caramunich e con luppoli tedeschi da amaro e da aroma, a caldo e a freddo, il cosiddetto dry hopping.Un grossolano filtraggio viene effettuato per eliminare una parte dei lieviti.

Fin qui la parte tecnica: la parte degustativa racconta di una birra la cui spuma è soffice e ma non esagerata.  Fragrante, erbacea e molto accattivante già dall’aroma, rivela poco a poco profumi agrumati e di caramello, sempre accompagnati da un riconoscibile e caratterizzante aroma di camomilla amara.
Con questa birra si coglie l’essenza della tipologia. Il sorso è molto piacevole, tremendamente beverino: mai appesantito dall’effervescenza, è perfettamente corrispondente ed arricchito dal finale amaro.
Quel finale che ti fa dire: ne voglio ancora.