Per molti arrivano le agognate vacanze, per ricaricare le pile. Ebbene ovunque voi siate, sotto l’ombrellone, in bici in lungolago o all’ombra su un sentiero alpino, sappiate che noi non ci fermiamo e continuiamo a tenervi aggiornati. Ecco le news della settimana selezionate dalla redazione di Appunti di degustazione!
Specchio delle mie brame: chi ha l’etichetta più bella del reame?
Spot and Web ha realizzato un sondaggio su un campione di 500 winelovers tra i 25 e i 60 anni, a cui è stato chiesto quale fosse l’etichetta più bella. The winner is… Ornellaia 2011 con il 19% delle preferenze. Piazza d’onore per il Tignanello 2011 di Antinori (16%) e medaglia di bronzo per un altro toscano, il Brunello di Montalcino Tenuta Greppo 2010 di Biondi Santi (14%). Un bel trio, non c’è che dire! E poi diciamolo: questi vini oltre che belli… sono anche buonissimi!
Se ne è andato così, lunedì scorso, improvvisamente e senza far rumore, Davide Oltolini. Proprio come nel suo stile: ironico ed asciutto, con l’unica concessione alla smanceria estetica rappresentata dalle sue bretelle, un segno distintivo. Professionale e gentile, non era raro incontrarlo tra i banchi delle grandi manifestazioni vinicole, sempre garbato, sempre attento, inappuntabile. Comunicatore dal linguaggio tradizionale e dai contenuti brillanti, Davide è stato un precursore dell’analisi sensoriale, argomento spesso di difficile interpretazione ma che riusciva ugualmente a trasmettere con efficacia. La Guida Gambero Rosso, di cui è stato collaboratore, gli dedicherà l’edizione 2017. E noi la sfoglieremo pensando un po’ anche a lui.
Parigi caput… bibendi
La notizia è già di qualche mese fa, ma ci fa piacere riproporla. La redazione di Appunti di degustazione ama particolarmente Parigi, anzi prima o poi – quando il nostro successo sarà planetarialmente riconosciuto – vi si trasferirà in massa, aprendo una filiale in Rue Oberkampf. Nel frattempo registriamo che la capitale francese è la città del mondo dove si stappano più bottiglie: 697 milioni per una media pro capite di 51 litri. Al secondo posto una sorprendente Buenos Aires ed al terzo
Basta sprechi. Ma niente sanzioni.
Lo sapevate che ogni italiano getta nella spazzatura circa 76 chilogrammi di cibo all’anno? Partendo da questo dato sorprendente, l’Italia si è finalmente dotata di una legge anti spreco allo scopo di ridurre le eccedenze alimentari e recuperare prodotti ancora utilizzabili. La legge, approvata definitivamente martedì scorso, ha un approccio diverso rispetto a quella francese, modello iniziale della proposta legislativa. Mentre in Francia, infatti, si punta alla penalizzazione di chi non rispetta le regole, in Italia si è preferito (utopisticamente?) incentivare chi rinuncia a sprecare e semplificare le procedure per la donazione degli alimenti in eccedenza.
Tra le novità introdotte la possibilità di distribuire beni alimentari confiscati e la possibilità per le associazioni di volontariato di recuperare i prodotti che rimangono a terra durante la raccolta (il cosiddetto “residuo in campo”). La legge, inoltre, garantirà ad attività commerciali e produttive uno sconto sulla tassa dei rifiuti proporzionale alla quantità di cibo donato.
Vinibuoniditalia 2017
Anche quest’anno il gran valzer delle guide prende il via con la presentazione di ViniBuoni d’Italia, fedele testimone del valore qualitativo enologico del nostro Paese. I vini degustati, esclusivamente da uve autoctone e tradizionali, sono stati 26.000 e sono state assegnate 491 “corone”, da sempre simbolo dell’eccellenza per la guida edita da Touring Editore, e curata da Mario Busso e Luigi Cremona. Piemonte e Toscana guidano la classifica delle regioni, rispettivamente con 65 e 63 vini premiati con il massimo riconoscimento mentre al terzo posto sale il Veneto con 45 etichette. Nella sezione Metodo Classico vince a mani basse la Franciacorta, con ben 26 “corone”.
Più bio, più buono
L’Università della California ha pubblicato uno studio effettuato analizzando i punteggi di oltre 74 mila vini californiani, utilizzando come database le recensioni di riviste come Wine Advocate, Wine Spectator e Wine Enthusiast. Tra i risultati un dato farà discutere, più degli altri: i vini ottenuti da agricoltura biologica o biodinamica hanno ottenuto una media di 4,1 punti più alta su una scala di 100 punti, rispetto a vini ottenuti da agricoltura convenzionale. Allora ci chiediamo: stanno cambiando i vini o sta cambiando il gusto dei recensori?